E domani - Anna Lussignoli

Troppo lontano anche un solo minuto.
Potrei farle un regalo: la luna ed il sole che si baciano. Questo le farebbe
capire il nostro stile, che poi è più il suo che il mio, o meglio,
è il mio, ma se non ci fosse lei non lo potrei esprimere. Come si fa a
dare la buonanotte alla luna?
Se solo tu aprissi quella finestra e guardassi giù mi vedresti. Vorrei
picchiare la testa contro un muro, fare rumore, un fracasso infernale
per attirare la tua attenzione, ma senza che tu capisca che l’ho fatto
apposta.
D’inverno venire fino a qui con il motorino mi pesa. Non abito vicinissimo
e mia madre si preoccupa perché non capisce dove vado alle
nove e mezzo di sera. Vengo da te.
D’inverno fa freddo molto, molto ed io mi congelo qui sotto, ma
non importa perché se so che sono a pochi metri da te, ti intravedo
soltanto, è comunque una bella giornata.
Ecco, apri la finestra. Sto per vedere i tuoi riccioli neri, l’ampio vuoto
tra la maglietta ed il tuo braccio. Saprai di luna e stelle come ogni
notte. E come sempre non mi vedrai. Metterai un po’ di musica e
canticchierai un motivetto pop del momento. Non ti piace la musica
troppo impegnativa. Ti affezioni facilmente alle mode stagionali che
ascolti sull’autobus prima di andare a scuola, mentre guardi quello
dell’ultimo banco parlare con la bellona del quinto anno.
Ecco, stai per farlo… Hai sempre due alternative: ogni sera potresti
guardare giù in strada ed allora mi vedresti, oppure alzare lo sguardo
verso l’alto per cercare la spiegazione alle piccole bugie che ti
raccontano. Non guardi mai giù. Per questo non mi hai mai visto, è
sempre troppo alta la tua prospettiva, sempre alcuni piani più in alto
della mia testa ricciuta. È per questo che forse non c’incontreremo
mai perché tu sei il mio “alto”, il mio cielo cui aspiro dalla finestra.
Io per te, invece, sono solo strade su cui scorrono tutti, biciclette che
chiunque può inforcare per correre da te, per cercarti.
E invece tu non sai che se solo mi vedessi, se solo me lo permet-
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