E domani - Anna Lussignoli
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ella di un incontro, perché fissa il momento trepido dell’attesa che<br />
esplode poi nella realtà.<br />
Correre verso qualcosa o qualcuno. Inseguire una luce per poter parlare<br />
di noi. Vedevo le luci delle stanze superiori illuminate e correvo<br />
con la speranza che quel correre segnasse un inizio. Una partenza<br />
nuova. Una possibilità di scrivere una storia che partendo dalle prime<br />
righe facesse sentire i miei passi lungo i gradini neri fino ai piani<br />
superiori dell’edificio per riempire il tempo di musica, di persone<br />
da incontrare, di cose da fare. Per riempire il tempo di me. Perché il<br />
tempo senza gente e senza armonia volevo lasciarlo in fondo alle scale.<br />
Quello era un tempo senza valore: quasi un non tempo. Il tempo<br />
stavo ricominciando a scriverlo e non perché temevo la solitudine.<br />
O meglio non solo per quello. In realtà la solitudine era la cosa che<br />
temevo di più al mondo. Mattia una volta regalandomi l’anello che<br />
ancora portavo ad una catenina appesa al collo mi guardò e disse:<br />
“Cos’è che ti fa paura? Qual è la cosa di cui hai più paura?”<br />
Risposi senza alcun dubbio: “La solitudine. Io ho paura della solitudine”.<br />
“Ecco, fino a quando tu me lo permetterai io farò tutto quello che<br />
sarà possibile per non farti sentire sola”.<br />
Non avevo parole. Mai nessuno prima di allora mi aveva detto una<br />
cosa simile. Mai. Era come dire che non mi dovevo più preoccupare<br />
di nulla. Mi baciò. Un bacio che durò un secondo ed un secolo insieme.<br />
Mi mise l’anello al dito.<br />
“Spero che la tua vita sia piena di speranza, di sogni, di amore. E<br />
spero che questa sia solo la prima di tutte le luci che illumineranno<br />
la tua vita”.<br />
Amai quel gesto, ma quel gesto non era Mattia, o meglio era una parte<br />
di lui. Ogni uomo è come composto da una gamma di colori, ma<br />
non tutti s’incastrano con quelli degli altri. Quel colore di Mattia mi<br />
piaceva: era il verde dei prati a primavera, era il bello dell’inizio delle<br />
cose, le prime note di una canzone, le prime parole di una poesia.<br />
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