E domani - Anna Lussignoli

gigante di coca cola super zuccherata e davvero poco ipocalorica.
Forse quell’omuncolo leggermente tarchiato, sotto i capelli appicicaticci,
unti dalla sera precedente in qualche night di periferia, era
davvero convinto che una dieta equilibrata rendesse la vita migliore,
salvo poi imbottirsi di bibite gassate per recuperare un po’ di gioia
interiore. Il cibo può risolvere tanti problemi, ma anche crearne altrettanti.
La cassiera annoiata passava distrattamente gli acquisti sul rullo. Lo
sguardo giovane, avido di esperienze. Era chiaro che non ne poteva
più di stare seduta a pigiare un bottone. Aveva voglia di uscire,
di passare del tempo sulle scale dell’oratorio con gli amici. Era una
bambina, forse quello era solo un lavoro che faceva nel weekend per
guadagnarsi due soldi da portare a casa, per sentirsi meno vittima
della dipendenza verso i genitori. Il suo corpo magro viveva da poco,
ma sicuramente assaporava già i gusti di quell’illusione che a noi piace
chiamare vita. Addentava i colori e i suoni in modo più reattivo
del mio.
Presi la spesa e uscii. Mi diressi verso la macchina. Avevo comprato
tutto.
Riordinati i pochi abiti che mi sarei potuta infilare in un clima secco
come quello della California, mi tranquillizzai per aver comprato gli
oggetti che volevo con me nel passaggio di abitudini. Non ero realmente
convinta che sarei sopravvissuta a quell’esperienza, piuttosto
mi vedevo già con la coda tra le gambe tornare a casa da mamma in
un tempo brevissimo. Comunque valeva la pena provare. In fondo le
cose possono andare diversamente da come uno si aspetta. I sentieri
che si percorrono e le casualità che ci coinvolgono non sono prevedibili.
Dietro l’angolo tutti i nostri progetti possono stravolgersi per gli occhi
verdi di uno sconosciuto che ci dice: “Pensavi che la tua vita sarebbe
andata così? Ti sbagliavi tesoro perché ancora non ci eravamo
incontrati”. Oppure notiamo per la prima volta che qualcuno sta
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