E domani - Anna Lussignoli
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tanti: la prima vacanza in Grecia con le amiche, dopo la maturità,<br />
Mattia ed io a Lisbona, Giulia con un bicchierone di birra in mano<br />
in una discoteca a Milano, un tramonto bellissimo rubato ad una via<br />
di Amsterdam qualche inverno precedente.<br />
Mancava un quadro: quello che sarebbe stata o dovuta essere la mia<br />
vita. Quello non c’era. Come per Jam c’era solo una foto bianca,<br />
un quadro bianco. Pensavo però di riempirlo con immagini di me<br />
e Giulia vicino al cinema Fox, oppure sotto la scritta “Hollywood”,<br />
con il sorriso di Jam vicino a casa sua o con noi ritratti in qualche<br />
contesto del Sunset Blvd. Pensavo prima, perché ora non pensavo<br />
più. Pensavo solo al fatto che quel quadro non c’era e che, in fondo,<br />
non sapevo assolutamente chi sarei stata o chi avrebbe fatto parte<br />
della mia vita a venire. Quella parete rimaneva bianca, come una tela<br />
su cui ancora l’artista non trova il soggetto, non coglie le linee e le<br />
prospettive giuste.<br />
Momenti<br />
Ci sono momenti in cui capita qualcosa a cui noi non diamo molto<br />
peso, ma che segnano drammaticamente tutto il nostro essere. Il primo<br />
amore ci tradisce, la migliore amica preferisce andare in vacanza<br />
con un’altra invece che con noi, dobbiamo lavorare tutta l’estate per<br />
rimediare ai debiti formativi in pagella, oppure smettiamo di ascoltare<br />
la musica. Tutti piccoli avvenimenti che al momento non sembrano<br />
importanti, ma ci cambiano. C’induriscono ed accentuano il<br />
nostro lato adulto, responsabile e forte.<br />
La fine dell’amore con Jam la vivevo da persona adulta e razionale.<br />
Avrei voluto soffrire, ma non ne ero capace, quasi che in fondo<br />
sapessi fin dall’inizio che sarebbe finita. O meglio, era come se io<br />
fossi vissuta con la consapevolezza che i fatti bellissimi mimano una<br />
scioccante fine fin dal principio. Non credevo cioè nell’eternità del<br />
momento. Non ci credevo più.<br />
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