E domani - Anna Lussignoli

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A Long Beach scesi dalla metropolitana e cominciai a studiare la direzione
da prendere, dato che le strade erano enormi e confuse tra le
palme ed il traffico. Capii dove si trovava l’oceano, ne seguii l’odore
e mi trovai scalza in spiaggia.
Sapevo di avere poco tempo e che la signora Sanchez, il mio capo,
mi avrebbe rimproverata se fossi arrivata tardi, tuttavia il gioco delle
dita dei piedi con la sabbia mi divertiva. Avevo voglia di respirare
l’aria calda di quella giornata.
La spiaggia deserta. Era quasi mezzogiorno. Due uomini combattevano
contro il vento per appoggiare un asciugamano vicino alla
riva. Le onde alte si infrangevano sugli scogli. Il sale dell’oceano mi
entrava tra i capelli e vidi una mamma con il suo bambino.
“Brad vieni qui, dove vai?”
“Mamma voglio vedere dove sono Jo e Emma, torno più tardi”.
Il viso della mamma si adombrò un poco. Nei suoi occhi si leggeva
una certa sofferenza per il distacco forzato. Il distacco fisico e dell’età
tra lei ed il ragazzino.
Si distese e chiuse gli occhi. Forse sognò. Forse pensò a quando era
lei stessa assolutamente noncurante verso sua madre e a quando,
anche lei voleva tagliare le briglie che la legavano ad una famiglia
per scoprire tutta la gente che stava fuori. Forse si ricordò di quella
gente molto più che del viso di sua madre. Solo ora capiva le rughe
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