E domani - Anna Lussignoli
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che nel cammino stavano il risultato e l’obiettivo. Che io sognavo, ma<br />
soprattutto agivo.<br />
Mi ero allontanata dal mondo casalingo e familiare e mi ero accorta<br />
che il mio lavoro d’insegnante non mi mancava per nulla, mentre non<br />
mi era passata attraverso gli anni la voglia di scrivere, di dire qualcosa<br />
ed ancor prima di immaginare una storia. Come mia sorella Marta ero<br />
stata creata per indagare la vita della gente e problematizzare la realtà,<br />
per rovesciare il visibile e ricercare l’invisibile. Nella deformazione<br />
della mancanza del mio mondo conosciuto, avevo colto un tempo lontano<br />
dall’oggi e dall’ieri in cui avevo posizionato la vera me. Quella che<br />
voleva esprimere ciò che l’occhio nudo non vede.<br />
Per fare ciò avevo preso un aereo su cui hostess platinate mi chiedevano<br />
dal gonfiore della loro bocca siliconata se volessi bere o mangiare<br />
qualcosa. Per fare ciò avevo dovuto vivere una storia il cui finale profilava<br />
ormai i bordi dell’oceano Pacifico da S. Monica a Venice Beach,<br />
da Marina del Rey alle corse in bicicletta a Malibù, delle sgambettanti<br />
quindicenni americane fino ad arrivare ai miei vani tentativi di imparare<br />
a surfare con Jam nel nostro cosmo labile e privo di equilibrio.<br />
L.A. rimaneva con me, ma dietro di me. Me ne andavo e lei mi abbandonava<br />
e come un triste amante solitario si accendeva l’ultima sigaretta<br />
prima di chiudere il sipario.<br />
Prima però pensai che dovevo andare da Jam. Gli avrei preso la mano.<br />
Ci saremmo seduti sulle sdraio sdrucciolevoli del suo terrazzo. L’avrei<br />
guardato negli occhi. L’avrei ringraziato della vita che mi aveva dato,<br />
della vita che ci eravamo vissuti. Ci saremmo stretti senza parlare. Forse<br />
avremmo fatto l’amore o forse semplicemente ci saremmo sfiorati le<br />
labbra imprigionando quel brivido che solo un addio sa dare.<br />
Forse una lacrima ci avrebbe fatto desiderare di tornare indietro, di ripetere<br />
l’idea iniziale o, forse, soltanto avremmo taciuto il silenzio della<br />
fine di qualcosa, che sarebbe comunque stato per sempre nostro.<br />
Jam, lo conoscevo, avrebbe allargato le labbra accompagnando al<br />
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