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E domani - Anna Lussignoli

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Risposte rituali a domande rituali. La tribù dei cellulare-dipendenti<br />

è telegrafica.<br />

“... Quasi bene. Bene è una parola troppo grande per me… Ci vediamo<br />

stasera?”<br />

“Si stasera…”.<br />

Certo che ci saremmo viste la sera, non dovevo occuparmi del Pil<br />

nazionale, né di sanare il debito pubblico, non ero una pop star che<br />

avrebbe tenuto un concerto indimenticabile a Milano o Roma. Ero<br />

decisamente ed infelicemente libera.<br />

Presagivo una serata intrisa di confidenze e pettegolezzi ormai noti.<br />

Cambiavano i nomi, ma le situazioni che ci raccontavamo erano sempre<br />

le stesse da anni.<br />

Dovevo uscire dalla stanza, fuori era quasi buio e l’aria profumava di<br />

ghiaccio. L’Italia in quel periodo dell’anno era un po’ malinconica,<br />

anche se i turisti che invadevano le vie delle città d’arte, come Roma<br />

e Venezia, nei weekend non avrebbero condiviso il mio pensiero.<br />

Le strade riflettevano i presagi dell’inverno e forse l’umore dei passanti,<br />

che in autunno guardano sempre in basso e, confusi dai loro<br />

pensieri, distolgono l’attenzione dalla luna pallida. Lei, ignara delle<br />

umane piccole preoccupazioni, irriverente osserva la Terra e, forse,<br />

qualche volta sorride delle sue imperfezioni.<br />

Attraversate le poche strade che separavano i nostri appartamenti,<br />

bussai alla porta scrostata di Giulia. Mi aprì. I capelli scoordinati,<br />

riccioluti e gli occhi profondi. Dietro di lei la passione di una rosa<br />

in un vaso, appoggiato sulla cassettiera, un po’ datata, regalatela da<br />

sua madre. Il mobile era formato da una struttura in legno con un<br />

coperchio di cristallo trasparente sotto il quale c’erano infilati i momenti<br />

della vita di Giulia: una foto di quando aveva tredici anni e<br />

scorreva l’asfalto sui pattini a rotelle (quelli a quattro ruote della Fischer<br />

Price non certo gli ultramoderni Rollerblade), una di quando<br />

eravamo state a Mykonos per le vacanze della maturità, sorridevamo<br />

sull’abbronzatura che s’infilava dentro i costumi colorati di un’estate<br />

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