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E domani - Anna Lussignoli

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Veronica aveva cambiato diverse città. Si era indurita nelle metropoli<br />

e si era ammorbidita nei villaggi. Aveva cacciato, perseguitato i suoi<br />

sogni per sentirsi nuova sempre. Aveva ricercato la bellezza delle cose,<br />

guardato attraverso i buchi dei propri occhi l’anima degli altri. Gli stessi<br />

occhi con cui ora intravedeva il suo profilo argentato nello specchietto<br />

retrovisore. Era come un’onda falsata. Irreale e priva di proporzioni.<br />

Non riusciva a vedersi bene. Lo specchio dispettoso ingoiava la sua<br />

immagine. Catturava i suoi io concedendole solo un riflesso genziano<br />

soffuso.<br />

Veronica allungava le gambe davanti a sé, ma solo un po’ perché lo<br />

spazio era esiguo.<br />

Alcuni ragazzini come punti impazziti di un videogame giocavano alla<br />

sua destra. Due bambini urlavano e reclamavano il loro posto.<br />

Tutti erano pigiati sul quel vecchio trabiccolo diretto alla culla della<br />

beat generation: San Francisco.<br />

Veronica si nascondeva in larghi vestiti e alcune cicatrici le stravolgevano<br />

il cuore. Ripensava alla sua semplice vita nella sua semplice città.<br />

Ripensava alle sue scelte, agli “aut aut”, alle sue leggerezze e si chiedeva<br />

che cosa la spingesse ancora alla ricerca teoretica di se stessa lungo una<br />

strada polverosa dentro le lande aranciate californiane. La medesima<br />

ricerca che era iniziata in una stretta stanza di provincia, quando s’interrogava<br />

sul perché avesse la sconcertante sensazione che qualcosa in<br />

questa vita non andasse. Salvo poi ascoltare, però, gli Smith e perdersi<br />

nell’azzurro dei giorni estivi con un attimo di gioia nel cuore.<br />

Correva a piedi nudi quando gli altri portavano le scarpe. Si librava,<br />

dentro una schiumosa bolla di sapone, s’impegnava a scoprire la linea<br />

che la separava dal vedere il mondo illuminato, rispetto al punto di<br />

rottura dove tutto è spezzato: odori, suoni, luci.<br />

Billie era accanto a lei e non faceva che studiarla per vederla, guardarla,<br />

capirla. Che cosa c’era dietro quella maglia spiegazzata? Quale mondo<br />

si celava nei suoi letti disfatti e nella consapevole lontananza dalle meschinità?<br />

Cosa era quell’ essere ribelle?<br />

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