E domani - Anna Lussignoli

che un Luca qualunque torni, bensì perché agiamo.
“Miriam, che farò con Luca?”
“Luca? Un’incognita nell’equazione della tua vita che tu e solo tu
puoi risolvere”.
Luca e Giulia si erano appartenuti in un amore che li aveva esclusi e
decontestualizzati dal mondo.
Come spesso capita, l’amore ci rende stranieri agli altri e ci costringe
a chiuderci in una stanza i cui soli ospiti sono i due amanti. Così capita
che ci si innamora e si esclude tutto ciò che è avvenuto prima e
s’ignora ciò che succederà in seguito.
L’amore ci rende invulnerabili e addirittura infiniti. Non abbiamo
più bisogno delle feste, del cinema, delle cene con gli amici e nemmeno
dell’arte. L’amore polverizza ogni nostra esigenza colmandole
tutte con uno sfioramento inaspettato di labbra.
Giulia e Luca erano vissuti per un certo periodo di tempo indefinito
ed indefinibile chiusi in una stanza: la stanza da cui si possono ammirare
tutti i panorami del mondo, la stanza dai mille punti di fuga
in cui si può essere chiunque, ma soprattutto la stanza in cui si può
essere se stessi.
Si davano appuntamenti che rimanevano ignoti a tutti tranne che a
loro. S’incontravano nella terra sapida delle domande e non avevano
bisogno di raccontarsi i loro nomi, la loro data di nascita, il loro
lavoro o l’ultimo libro che avevano letto. Si guardavano negli occhi
ed era come sedersi in una calda domenica estiva e guardare la gente
di un villaggio in festa per un matrimonio. La pace della gioia non
necessitava di specificare il proprio nome, la propria età, le scuole
frequentate o i piatti preferiti.
Finita la bianca neve, però, bruciato il momento, il caldo aveva sciolto
il paesaggio e Luca e Giulia non si conoscevano più. Uscirono
dalla stanza dell’amore bruscamente. Alla fine se qualcuno avesse
chiesto loro qualcosa l’uno dell’altro non avrebbero saputo cosa ri-
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