E domani - Anna Lussignoli

“Miriam, Luca mi ha chiamata. Mi ha detto che non mi ha dimenticata,
che gli manco, che forse potremmo stare ancora insieme, che
potremmo riprovare.
Mi ha chiesto di tornare e che, dopotutto, ha ancora bisogno della
mia presenza. Non so davvero che fare.
Ci sono state così tante storie dopo di lui e poi ora sono qui. A volte
penso che nella società in cui viviamo i rapporti sono fragili e continuamente
soggetti a tempeste ed inquietudini, ma forse con Luca la
tempesta è finita. Che cosa devo fare?”
Non la interruppi per sentire dove sarebbe arrivata.
“A lui penso ancora, ma probabilmente dovrei farmene una ragione
che tutte le cose hanno un inizio e una fine: anche l’amore. Le relazioni
sono molteplici, le occasioni tante e io... ahimè sono sensibile
al fascino dell’emozione della vita... quindi? Quindi dovrei prendere
le cose per quelle che sono, i momenti per come vengono?
Non posso fare, come accadeva per i miei genitori, progetti troppo
lunghi, ma questo non toglie che non possa costruire qualcosa di
ugualmente importante. Vorrei essere mamma, ma non madre prigioniera
di una società che mi vorrebbe sposata necessariamente con
uno come Luca. Lui all’apparenza è l’uomo perfetto, ma in realtà mi
ha abbandonata e ora mi vuole con sé.
Piuttosto vorrei provare a realizzare i miei sogni di ragazzina, ma
attualizzandoli al mondo nuovo in cui vivo.
Non credo di essere l’unica donna al mondo che soffre di relazioni
instabili e non credo neppure di essere l’unica donna che si è vista
costretta a diventare un po’ egoista per non compiacere sempre tutti,
tuttavia…”
La fermai per abbottonarle addosso ciò che lei, già sapevo, pensava:
“… Tuttavia ci sono persone come te e, spero, come me dotate di
una dolcezza capace di vedere e sentire le cose e, se si è consapevoli
di questo, non resta che essere felici e continuare a credere che sicuramente,
alla fine, le cose andranno bene, ma non perché aspettiamo
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