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E domani - Anna Lussignoli

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portanza ha.<br />

Abito tra le stoffe protette di una realtà antica, con una propria immagine,<br />

un proprio percorso ben preciso. Ma ora sono qui. Tra le<br />

braccia di quello che qualcuno chiama peccato, ma che qualcun altro<br />

chiama… esperienza. E allora buttiamoci. Dimmi che questa nostra<br />

piccola cosa non finirà mai, dimmi che c’è un perché se sono salita<br />

per tre rampe di scale, invece che due questa sera. Dimmi che la primavera<br />

è qui, in questa cucina che cade a pezzi con i nostri amici fatti<br />

nell’altra stanza. Con tua figlia che ha smesso di piangere al piano di<br />

sotto. Dimmi che amare è una cosa grande, che posso amare ancora,<br />

che posso anche morire questa notte.<br />

Apro gli occhi. È giorno. Forse le sei del mattino. Forse prima. Forse<br />

dopo. Lo smalto di un’unghia spezzata è caduto sul pavimento. Tu<br />

mi guardi. È tutto normale. L’alba cattura i quartieri della città, li<br />

rende nuovi e un po’ misteriosi. Abbracciami e dimmi che non siamo<br />

uscite dal vortice degli eventi. Stritolami l’anima, feriscimi. Uccidimi<br />

di nuovo, e ancora e ancora e poi fammi vivere. Ancora.<br />

Sara si alza, la casa è distrutta. È arrivato un altro giorno. Un giorno<br />

in cui non siamo più quello che eravamo ieri, però un giorno in cui<br />

ancora possiamo aspettare per vedere come saremo <strong>domani</strong>”.<br />

Sara era fuggita dall’Italia perché non capiva la sua sessualità, si sentiva<br />

diversa tra le diverse e voleva capire i suoi desideri nascosti e<br />

repressi. Sara mi voleva bene, nutriva per me un sentimento dolce e<br />

fraterno. Eravamo la finestra l’una dell’altra ai due capi del mondo.<br />

Lei sentiva il bisogno di dire a qualcuno che era viva e lo faceva nel<br />

modo originale di confondere se stessa con il suo personaggio. Chi<br />

non lo fa? Chi non salta, almeno qualche volta, inconsapevolmente<br />

tra ciò che è e ciò che sogna di essere? Sara non voleva essere dimenticata<br />

e mi usava come scrigno dei ricordi, come se io potessi contenere<br />

un po’ della sua vita. In questo modo lei pensava di essere più<br />

viva. Ci sono persone che scrivono per se stesse, ma fanno leggere<br />

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