E domani - Anna Lussignoli

il tuo aspetto fisico, la malattia che hai dentro?
Quando smetterò di giocare con il mondo e mi accorgerò della tua
mano che mi cerca sotto il tavolo in pizzeria? Quando ti vedrò per
quello che sei e non tenterò di inventarti come vorrei? Quando vedrò
le curve di noi nella tua porzione di mondo? Quando smetterò di
avere TANTI problemi? Quando smetterò di sognare un’età che non
ho, che nessuno ha mai veramente? L’età senza responsabilità perché
non esiste il “senza responsabilità”. Tutti noi abbiamo sempre da
rispondere a qualcuno: il professore, il capo, il cliente, il consumo,
la pubblicità, la solitudine di un mondo che ride, si ubriaca e morirà
solo… quando sarò capace di scollarmi dal cordone ombelicale della
società che mi chiede di essere chi non sono? Indifferente e superficiale?
Una volta ho visto nella serratura del mondo un papà appoggiato ad
un passeggino e una mamma seduta sulla sabbia che guardavano la
loro bambina dondolare su un’altalena. Non erano belli, non erano
ricchi, si vedeva dalla semplicità dei vestiti che portavano. Fissavano
la bimba. Loro erano completi. Felici di guardare i riccioli biondi
di una vita appena nata. Loro avevano voltato le spalle alle feste in
spiaggia il quattro Luglio, agli sguardi da triglia per concludere un
abbordaggio. Avevano una vita da far crescere, a cui insegnare che
cosa era giusto o sbagliato. Potevano farle capire già nei primi anni di
vita che anche se lei fosse finita nel turbine del mondo non avrebbe
mai dovuto dimenticare come il suo papà e la sua mamma la stavano
guardando dondolare e che l’unico scopo della vita è guardare qualcuno
in quel modo e che l’unico vero senso è la vita, l’autocoscienza
di sé, la pace, il cielo dentro gli occhi di una piccola di 5 anni che
impara ad andare avanti ed indietro su una seggiola instabile, che
impara l’equilibrio del tempo.
Ho visto passare sopra il mare una volta un aeroplano con scritto:
“Carrie io ti amo, vuoi sposarmi? Con amore Ken”. Ho appoggiato
il mio corpo sulla sabbia ruvida e ho immaginato una Carrie tra mille
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