Contratto e impresa - Cedam

720 CONTRATTO E IMPRESA
Ma situazioni di abuso del potere che l’ordinamento assegna alla parte
« più forte » del rapporto economico affiorano nell’ordinamento anche
fuori della materia del pubblico risparmio. Così, ad esempio, per l’abuso
del potere di predisposizione delle condizioni generali di contratto (art.
33, comma 1°, codice del consumo, già art. 1469 bis, comma 1°, c.c.),
l’« abuso di direzione unitaria e coordinamento nei gruppi di società (artt.
2497 ss. c.c.; art. 90, d. lgs. n. 270 del 1999), l’« abuso di dipendenza economica
» (art. 9, l. n. 192 del 1998 sulla subfornitura) ( 22), o la concessione
abusiva del credito ( 23), situazioni tutte nelle quali dall’ordinamento è attribuito
all’impresa un potere nei confronti di un « soggetto debole » – sia
esso altra impresa o un consumatore –, in vista del perseguimento di un
particolare fine socio-economico, che a sua volta, delimitando l’ambito di
tutela di interessi di natura individuale, collettiva e generale che spesso e
in vario modo si intersecano, segna i limiti oltre i quali il suo esercizio diviene
« abusivo » ( 24 ).
3. – Simili a quelle esaminate, riguardo alla natura del comportamento
oggetto di controllo, sono altre figure di frazionamento previste dalla
disciplina delle offerte pubbliche di acquisto obbligatorie, che tuttavia
sembrano a tutta prima ricadere nel diverso schema del frazionamento
contrattuale ( 25), – in cui il contratto rappresenta non tanto lo strumento,
( 22 ) Azzaro, Frazionamento contrattuale e autonomia privata, cit., p. 195 ss.
Sulla l. n. 192 del 1998 v., nell’ambito di una già vasta letteratura, Bortolotti, I contratti
di subfornitura, Bologna, 1998, passim; Maugeri, Le recenti modifiche della disciplina
sull’abuso di dipendenza economica in una prospettiva comparatistica, in Europa dir. priv.,
2002, p. 455 ss.; Mangione, Abusi di dipendenza economica, servizi pubblici e sanzioni: le modifiche
introdotte dall’art. 11 della legge 5 marzo 2001, n. 57, in Conc. merc., 2001, p. 224 ss.
( 23 ) In tema, per tutti, Di Marzio, La concessione abusiva del credito, Napoli, 2004, passim.
( 24 ) Anche nel caso dell’abuso di direzione nel gruppo di società (su cui, cfr. Galgano,
Il nuovo diritto societario, in Tratt. dir. comm. e dir. pubbl. econ., diretto da Galgano, XXIX,
cit., p. 169; P. Ferro-Luzzi, I patrimoni “dedicati” e i “gruppi” nella riforma societaria, in Riv.
not., 2002, p. 275; Sbisà, Responsabilità della capogruppo e vantaggi compensativi, in questa
rivista, 2003, p. 597 ss.; De Biasi, Sull’attività di direzione e cooordinamento di società, in Società,
2003, p. 947), come in ogni ipotesi di abuso, per verificare il carattere illegittimo dell’esercizio
della posizione tutelata dall’ordinamento è necessaria una valutazione assiologia
degli interessi in campo. In questo senso la norma in esame sembra potersi inserire nella
prospettiva che si è indicata, aprendo la via ad una possibile interpretazione sistematica delle
norme in materia di responsabilità degli amministratori nei gruppi di società.
( 25 ) In altra sede si è rilevato come talvolta l’attività di frazionamento sia riconducibile
entro il paradigma della libertà contrattuale, – nella specie di libertà di conformare il contenuto
dei singoli contratti in cui viene frazionato il contratto « tipo » (art. 1322, comma 1°,
c.c.) –, per cui l’ordinamento, in attuazione del principio generale di infrazionabilità fun-