Contratto e impresa - Cedam

824 CONTRATTO E IMPRESA
Esso è espressione di singolarità unica di fronte all’unico (o al più d’uno)
che si attende una tale decisione.
Quel decidere fissando la legge della decisione come decisione dell’altro
non è espressione di autorità (semmai la cita) né di coercizione: nel
linguaggio giuridico essa è la conciliazione promossa da colui che calandosi
nelle parti ne provoca il «concilium».
Esso è anche acquisizione di consapevolezza: di non avere, in ciò facendo,
saldato alcun debito poiché decidendo questo caso per questo altro
di altri innumerabili e inclassificabili mi è dato di dover tener conto.
La civiltà della tecnica livella e neutralizza la singolarità insostituibile
o misteriosa dell’io responsabile. Essa premia l’individualismo del ruolo e
non della persona. L’individualismo della maschera, del personaggio, non
della persona.
Il notaio sembra adeguarsi a questo schema (i casi sono innumerevoli
mi limito a citare lo sgomento esplicitato da molti in lista di fronte alla assunzione
delle incombenze connesse alla stipula del mutuo unilaterale
che ha promosso queste riflessioni, tutto teso a difendere l’individualismo
della maschera e . . . mi esento da questo esercizio computazionale), mettendo
a repentaglio il suo potere deontico anche sotto il profilo della responsabilità.