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Contratto e impresa - Cedam

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FABRIZIO DI MARZIO<br />

Deroga abusiva al diritto dispositivo,<br />

nullità e sostituzione di clausole nei contratti del consumatore (*)<br />

Sommario: 1. Premessa. – 2. Diritto dispositivo e libertà di contratto. Il sindacato sull’esercizio<br />

della libertà contrattuale. – 3. Deroga irragionevole al diritto dispositivo e abusività<br />

della clausola nei contratti del consumatore. – 4. Asimmetria di potere contrattuale e<br />

nullità protettiva nel codice del consumo. Il rilievo di ufficio della nullità di protezione e<br />

il problema della interpolazione delle discipline carenti. – 5. Sostituzione di clausole e integrazione<br />

del contratto a mezzo delle regole dispositive: due istituti che conviene tenere<br />

distinti. – 6. L’inserzione e la sostituzione automatica di clausole nel codice civile. – 7.<br />

Nullità per deroga abusiva al diritto dispositivo e sostituzione di clausole nella disciplina<br />

sui ritardi di pagamento. – 8. Il problema della applicazione del diritto dispositivo derogato<br />

nei contratti del consumatore dopo l’innovazione costituita dal codice del consumo.<br />

– 9. Nullità e sostituzione di clausole: dal diritto tradizionale al nuovo diritto dei contratti.<br />

– 10. Il cambio di prospettiva dal codice civile al codice del consumo. Nullità protettiva<br />

e applicazione del diritto dispositivo derogato. – 11. Predisposizione del regolamento<br />

contrattuale, intento derogatorio e applicazione del diritto dispositivo derogato.<br />

1. – L’intervento giudiziario sul contratto stipulato tra professionista e<br />

consumatore ha un percorso obbligato, in quanto stabilito dalla legge. La disciplina<br />

è fissata nell’art. 36, commi 1° e 3° del codice del consumo: le clausole<br />

abusive sono nulle; la nullità non si estende all’intero contratto ma rimane<br />

confinata nella clausola (o nella parte); il giudice può rilevare di ufficio<br />

la nullità della clausola abusiva ma soltanto a vantaggio del consumatore.<br />

Queste disposizioni di matrice comunitaria rinvengono le proprie ragioni<br />

nella storia della reazione giurisprudenziale e dottrinale all’abuso<br />

della libertà di contratto perpetrato nei regolamenti predisposti dall’<strong>impresa</strong><br />

per la distribuzione di beni e servizi sul mercato. Tesaurizzano infatti<br />

l’esperienza soprattutto della giurisprudenza e della dottrina tedesche<br />

nella materia dei contratti seriali, e superano le carenze della disciplina<br />

codicistica interna posta nell’art. 1341, comma 2° ( 1 ).<br />

(*) Il saggio rielabora la relazione presentata il 16 novembre 2005 a Roma nell’ambito<br />

dell’incontro di studio organizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura sul tema Tutela<br />

dei consumatori.<br />

( 1 ) Nella dottrina più recente si può leggere la ricostruzione storica di Calvo, I contratti<br />

del consumatore, in Tratt. dir. comm. e dir. pubbl. econ., diretto da Galgano, Padova, 2005,<br />

p. 9 ss.

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