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Contratto e impresa - Cedam

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SAGGI 649<br />

tuto della tutela cautelare che il singolo consumatore potrebbe invocare<br />

nel concreto rapporto contrattuale.<br />

Al fine di individuare le ragioni di urgenza della tutela dell’interesse<br />

collettivo ad una contrattazione corretta, trasparente ed equa, ed immune<br />

da clausole vessatorie, che potrebbe venir pregiudicato dalla durata del<br />

giudizio finalizzato alla concessione dell’inibitoria finale, l’interprete deve<br />

tener conto di una pluralità di elementi, quali: l’ampiezza della diffusione,<br />

anche potenziale, del contratto standard confliggente con le regole della<br />

correttezza, trasparenza ed equità o contenente le clausole vessatorie, e<br />

quindi il numero dei contratti che verranno prevedibilmente stipulati; la<br />

dimensione, la natura e l’importanza dell’attività in questione; la rilevanza<br />

economico-sociale del tipo di contrattazione; le condizioni del mercato<br />

(concorrenza perfetta, oligopolio, monopolio), ecc. Insomma, il giudice<br />

deve considerare la rilevanza quantitativa degli interessi in gioco: la gravità<br />

del pericolo che l’ambiente commerciale sia inquinato da prassi scorrette,<br />

inique, opache, abusive dipende soprattutto dal grado di (potenziale)<br />

diffusione nel mercato del contratto contrastante con le regole della<br />

correttezza, trasparenza ed equità, o contenente le clausole vessatorie.<br />

Coglie allora nel segno chi afferma che la formula dei motivi di urgenza è<br />

finalizzata ad isolare quelle particolari situazioni nelle quali, per l’autorevolezza<br />

del professionista e/o per l’ampiezza del numero dei destinatari<br />

del contratto standard, l’attività del professionista assume carattere di particolare,<br />

grave pericolosità per gli interessi dell’intera categoria dei consumatori,<br />

la cui tutela sarebbe mortificata dai tempi necessari per ottenere<br />

una sentenza inibitoria.<br />

Al criterio cd. quantitativo, testè illustrato, aderisce parte della giurisprudenza.<br />

Altra parte della giurisprudenza sostiene invece la tesi della rilevanza<br />

cd. qualitativa degli interessi in gioco: i motivi di urgenza andrebbero<br />

ancorati ad elementi di tipo qualitativo, come la natura essenziale<br />

del bene o del servizio oggetto del contratto ovvero dell’interesse o del diritto<br />

del consumatore che il bene o il servizio è diretto a soddisfare.<br />

È appena il caso di replicare che il riferimento all’essenzialità del bene<br />

o del servizio o dell’interesse o del diritto non trova alcun collegamento<br />

con il dato normativo, è alquanto impreciso ed incerto, e restringe drasticamente<br />

l’ambito applicativo delle norme in parola. Non senza aggiungere<br />

che l’art. 2, comma 2°, lett. e), del codice del consumo [già art. 1, comma<br />

2°, lett. e), l. n. 281 del 1998] riconosce come « fondamentale » (= essenziale)<br />

il diritto dei consumatori ad una contrattazione corretta, trasparente<br />

ed equa: ne consegue che, se si aderisse alla tesi della rilevanza cd.<br />

qualitativa degli interessi in gioco, si potrebbe giungere alla paradossale<br />

conclusione che i giusti motivi di urgenza sussistono sempre e comunque.<br />

Pertanto, alla natura essenziale del bene (o del servizio) può attri-

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