Contratto e impresa - Cedam
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826 CONTRATTO E IMPRESA<br />
mento giudiziario, risalente al r.d. 30 gennaio 1941, n. 12, che attribuiva alla<br />
Corte Suprema di Cassazione, « quale organo supremo di giustizia », la<br />
funzione di « assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione<br />
della legge, l’unità del diritto oggettivo nazionale »; ma a questa solenne<br />
enunciazione di principio non facevano seguito se non l’art. 68 del medesimo<br />
Ordinamento giudiziario, istitutivo dell’ufficio del massimario, cui<br />
spettava di estrarre dalle sentenze del Supremo Collegio la ratio decidendi<br />
e di tradurla in una massima, ossia in un principio di diritto, nonché la<br />
norma del codice di procedura civile che, all’art. 374, comma 2°, rimetteva<br />
alle Sezioni unite i ricorsi che sollevavano questioni di diritto già decise in<br />
senso difforme dalle Sezioni semplici o che presentavano una questione<br />
di massima di particolare importanza. Ma era tutt’altro che raro che le Sezioni<br />
semplici si discostassero da quanto deciso dalle Sezioni unite, non<br />
ritenendosi da esse vincolate.<br />
Il nuovo art. 374, comma 3°, c.p.c., ora dispone che « se la sezione<br />
semplice ritiene di non condividere il principio di diritto enunciato dalle<br />
sezioni unite, rimette a queste ultime, con ordinanza motivata, la decisione<br />
del ricorso ».<br />
Con questa disposizione si tende a porre rimedio ai contrasti di giuri-<br />
precedente giudiziario nei sistemi di “civil law” e di “common law” (accenni comparatistici), in<br />
questa rivista, 1986, p. 91 ss.; De Nova, Sull’interpretazione del precedente giudiziario, in questa<br />
rivista, 1986, p. 779 ss. nonché Id., L’astrattezza delle massime e le origini dell’Ufficio del<br />
Massimario, in questa rivista, 1988, p. 516 ss.; Genghini, Il punto di vista del magistrato della<br />
Cassazione, in questa rivista, 1988, p. 531 ss.; Gorla, Appunti per una ricerca storico-comparativa<br />
in tema di autorità delle decisioni giudiziali, in questa rivista, 1990, p. 605 ss.; Grippo,<br />
Travisamento e persuasività dell’obiter dictum in due casi emblematici, in questa rivista,<br />
1987, p. 659 ss.; Guastini, Problemi di analisi logica della motivazione, in questa rivista, 1986,<br />
p. 104 ss.; Jayme, Formazione progressiva del diritto internazionale privato da parte dei giudici:<br />
l’esperienza americana e tedesca, in questa rivista, 1988, p. 423 ss.; Lupoi, L’interesse per la<br />
giurisprudenza è tutto oro, in questa rivista, 1999, p. 234 ss.; Monateri, L’occhio del comparatista<br />
sul ruolo del precedente giudiziario in Italia, in questa rivista, 1988, p. 192 ss.; Moneta,<br />
Contrasti nella giurisprudenza della cassazione civile e certezza del diritto, in questa rivista,<br />
1990, p. 1009 ss.; Id., Ancora sui contrasti della Cassazione civile, in questa rivista, 1990, p. 181<br />
ss.; Id., La Cassazione civile e i suoi contrasti di giurisprudenza del 1990, in questa rivista,<br />
1992, p. 1245 ss.; Id., Nomofilachia, in questa rivista, 1997, p. 368 ss.; Moretti, La dottrina<br />
del precedente giudiziario nel sistema inglese, in questa rivista, 1990, p. 680 ss.; Nanni, Ratio<br />
decidendi e obiter dictum nel giudizio di legittimità, in questa rivista, 1987, p. 865 ss.; Preite,<br />
Tecnica della motivazione delle sentenze e coesione sociale (a proposito di un libro di Guido<br />
Calabresi), in questa rivista, 1986, p. 476 ss.; Sartor, Precedente giudiziale, in questa rivista,<br />
1995, p. 300 ss.; Maltese, Norma elastica, giudizio di legittimità e “stare decisis”, in questa rivista,<br />
2000, p. 1 ss; Roselli, Massimazione e memorizzazione della giurisprudenza costituzionale,<br />
in questa rivista, 1988, p. 489 ss.