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Contratto e impresa - Cedam

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SAGGI 729<br />

valori concepita dal legislatore del frazionamento concordato del pacchetto<br />

tra cessione fuori O.P.A. e apporto all’O.P.A. successiva ( 60 ).<br />

Tra l’opzione di privilegiare il « mercato del controllo » – che avrebbe<br />

comportato, più che una riforma, la soppressione dell’obbligo di O.P.A. –<br />

e l’esigenza di proteggere (anche) gli azionisti « di minoranza », il legislatore<br />

ha com’è noto accolto una soluzione di compromesso, che si è tradotta<br />

nell’abbandono dell’O.P.A. preventiva a favore di quella obbligatoria<br />

conseguente al superamento delle soglie di legge e nella contestuale<br />

accentuazione del profilo procedimentale, a protezione specialmente della<br />

fondamentale esigenza di trasparenza e informazione del mercato ( 61 ).<br />

Lungo questa linea, un elemento di continuità fra vecchia e nuova disciplina<br />

è ravvisabile nell’esigenza, ora positivamente sancita, di guardare<br />

all’operazione economica nel suo complesso, aggregando ai fini della qualificazione<br />

e disciplina della fattispecie tutte le porzioni, soggettive, oggettive,<br />

spazio-temporali, procedimentali ecc. in cui essa viene artificiosamente<br />

scomposta per eludere l’obbligo di O.P.A. ( 62 ).<br />

Ma è nella finalità di tutela che può essere individuato il vero filo rosso<br />

che accomuna le fattispecie di frazionamento abusivo regolate dalla<br />

legge. Una finalità super-individuale, quella di tutela del risparmio, che<br />

sottende il particolare rapporto che si instaura qui tra attività economica,<br />

contratto e mercato, nel senso che ove la prima inerisce, tramite il contratto,<br />

ai mercati di massa, l’ordinamento, a tutela di interessi che trascendono<br />

la dimensione negoziale, dà luogo e giustifica un intervento autoritativo<br />

che si esprime anche mediante la tipizzazione della fattispecie complessa<br />

cui la norma, regolandola, attribuisce valenza formale ( 63).<br />

( 60 ) Marchetti, Frazionamento dell’acquisto diretto ed O.P.A. successiva, cit., p. 1050.<br />

( 61 ) R. Lener, La nuova disciplina delle offerte pubbliche di acquisto e scambio, cit. p. 244<br />

ss., cui si rinvia anche per una compiuta analisi critica della nuova disciplina.<br />

( 62 ) Marchetti, Frazionamento dell’acquisto diretto ed O.P.A. successiva, cit., p. 1049, il<br />

quale a proposito dell’operazione formata da acquisto parziale fuori O.P.A. e acquisto concordato<br />

ad O.P.A. conclusa del quantitativo residuo non apportato all’O.P.A. successiva, come<br />

di quella diversa costituita dall’acquisto parziale fuori O.P.A. e quello che il cedente si è<br />

contestualmente obbligato ad apportare all’O.P.A., discorre di « un disegno unitario e, come<br />

tale, unificato ».<br />

( 63 ) Sul punto mi permetto rinviare a Azzaro, I contratti non negoziati, Napoli, 2000,<br />

spec. p. 323 ss., ove un’analisi di quel fenomeno etero-regolamentare, indotto dalle esigenze<br />

di tutela tipiche dei mercati di massa, che mediante una serie di tecniche ben visibili nella<br />

recente normativa contrattuale di fonte comunitaria determina un’evoluzione delle tradizionali<br />

classificazioni nella direzione del passaggio « dal tipo di contratto al tipo di operazione<br />

economica », come schema che racchiude le diverse fasi con cui si presenta il processo<br />

economico immanente ai mercati di massa. Nella prospettiva di tutela segnata dalla relazione<br />

fra la posizione del « consumatore » e delle imprese concorrenti su un piano oriz-

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