28.05.2013 Views

Untitled - La politica, piu di ogni altro settore della societa...

Untitled - La politica, piu di ogni altro settore della societa...

Untitled - La politica, piu di ogni altro settore della societa...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ossi dell’albeggiare, neppure una tenue pennellata <strong>di</strong> rosa o <strong>di</strong> arancia ancora<br />

acerba, niente, lungo l’intero orizzonte, a quanto i muretti del cortile gli lasciano<br />

vedere, per la totale estensione <strong>di</strong> un soffitto immenso <strong>di</strong> nuvole basse, simili a piccoli<br />

gomitoli schiacciati, tutti uguali, nient’<strong>altro</strong> che un unico colore violetto che già<br />

comincia a farsi vibrante e luminoso dove irromperà il sole e progressivamente va<br />

scurendosi, sempre <strong>di</strong> più, fino a confondersi con ciò che, al <strong>di</strong> là, è ancora notte. In<br />

vita sua, Giuseppe non aveva mai visto un cielo come questo, benché nei lunghi<br />

colloqui con gli anziani non fossero rare le notizie <strong>di</strong> pro<strong>di</strong>giosi fenomeni atmosferici,<br />

tutte <strong>di</strong>mostrazioni del potere <strong>di</strong> Dio, arcobaleni che occupavano metà <strong>della</strong> volta<br />

celeste, scale vertiginose che un tempo collegavano il firmamento alla terra,<br />

provvidenziali piogge <strong>di</strong> pan degli angeli, che poi era manna, eppure mai questo<br />

colore misterioso che poteva essere, è vero, uno dei colori primor<strong>di</strong>ali, ma anche uno<br />

degli ultimi, fluttuando e indugiando così sul mondo, un soffitto <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong><br />

nuvolette che quasi si sfioravano, sparpagliate in tutte le <strong>di</strong>rezioni come le pietre del<br />

deserto. Con il cuore gonfio <strong>di</strong> timore, Giuseppe immaginò che il mondo stesse per<br />

finire, e lui, li, unico testimone <strong>della</strong> sentenza finale <strong>di</strong> Dio, si, unico, c’è un silenzio<br />

totale sia in cielo che in terra, non si ode un rumore dalle case vicine, nemmeno una<br />

voce, il pianto <strong>di</strong> un bambino, una preghiera o un’imprecazione, un alito <strong>di</strong> vento, il<br />

belato <strong>di</strong> una capra, l’abbaiare <strong>di</strong> un cane, Perché i galli non cantano, mormorò, e<br />

ripeté la domanda, ansiosamente, come se dal canto dei galli <strong>di</strong>pendesse l’ultima<br />

speranza <strong>di</strong> salvezza. Il cielo, allora, cominciò a cambiare. Pian piano, quasi<br />

impercettibilmente, il violetto cominciava a tingersi e ad acquistare, all’interno del<br />

soffitto <strong>di</strong> nuvole, un colore rosa pallido, che poi si arrossava, fino a scomparire, era lì<br />

e un attimo dopo non c’era più, e d’improvviso lo spazio esplose in un vento<br />

luminoso, moltiplicandosi in lance d’oro che centravano e trapassavano le nuvole che,<br />

non si sa bene né dove né quando, erano aumentate, <strong>di</strong>venute enormi, imbarcazioni<br />

gigantesche che issavano vele incandescenti e solcavano un cielo finalmente libero. A<br />

Giuseppe si aprì l’anima, senza più timore, i suoi occhi si <strong>di</strong>latarono per lo sgomento e<br />

la riverenza, non c’è da stupirsi, tanto più che era l’unico spettatore, e la sua bocca<br />

pronunciò con voce forte le dovute lo<strong>di</strong> al creatore delle opere <strong>della</strong> natura, quando<br />

la sempiterna maestosità dei cieli, <strong>di</strong>venuta ormai pura ineffabilità, non può<br />

attendersi dall’uomo <strong>altro</strong> che le più semplici parole, Che Tu sia lodato, Signore, per<br />

questo, per quello, per quell’<strong>altro</strong>. Così <strong>di</strong>sse lui, e in quell’istante il sussurro <strong>della</strong><br />

vita, quasi lo avesse convocato la sua voce o fosse entrato all’improvviso da una porta<br />

spalancata senza pensare granché alle conseguenze, occupò lo spazio poco prima<br />

appartenuto al silenzio, lasciandogli appena qualche occasionale territorio, superfici<br />

minime, come quei piccoli stagni che le foreste mormoranti circondano, occultandoli.<br />

Il mattino avanzava, si espandeva, ed era davvero una visione <strong>di</strong> bellezza quasi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!