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Untitled - La politica, piu di ogni altro settore della societa...

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dopo, vedendo la sorella, ebbe un attimo <strong>di</strong> esitazione, e sui lineamenti le si stampò<br />

un’espressione <strong>di</strong> malcontento, Chi è lui, per stare con lei, potrebbe aver pensato, o<br />

forse, Come può stare con lei, se è colui che sembra, ma Marta non avrebbe saputo<br />

<strong>di</strong>re, neanche se glielo avessero imposto, che quello le sembrava Gesù. E dev’essere<br />

stato questo il motivo per cui, invece <strong>di</strong> domandare alla sorella, Come stai, oppure,<br />

Che cosa vieni a fare, pronunciò le parole, Chi è quest’uomo che ti accompagna. Gesù<br />

sorrise, e quel sorriso colpì <strong>di</strong>rettamente il cuore <strong>di</strong> Marta con la velocità e l’impatto<br />

<strong>di</strong> una frecciata, e lì rimase a far male, male, come un piacere strano e sconosciuto,<br />

Mi chiamo Gesù <strong>di</strong> Nazaret, <strong>di</strong>sse lui, e sto con tua sorella, parole che, mutatis<br />

mutan<strong>di</strong>s, come saprebbero <strong>di</strong>re i romani nel loro bel latino, erano equivalenti a<br />

quelle che aveva urlato a suo fratello Giacomo quando si era separato da lui sulla riva<br />

del lago, Si chiama Maria <strong>di</strong> Magdala e sta con me. Marta spalancò la porta e <strong>di</strong>sse,<br />

Entrate, sei a casa tua, ma non si seppe mai a chi dei due stesse pensando. Nel cortile,<br />

Maria <strong>di</strong> Magdala trattenne per un braccio la sorella e le <strong>di</strong>sse, Appartengo a questa<br />

casa come le appartieni tu, appartengo a quest’uomo che non appartiene a te, sono<br />

in regola con te e con lui, quin<strong>di</strong> non sban<strong>di</strong>erare la tua virtù e non sentenziare sulla<br />

mia manchevolezza, sono venuta in pace e in pace voglio restare. Marta <strong>di</strong>sse, Ti<br />

ricevo come sorella <strong>di</strong> sangue e spero che possa arrivare il giorno in cui ti accoglierò<br />

con amore, ma non oggi, e stava per proseguire quando un pensiero la trattenne,<br />

fatto sta che non sapeva se l’uomo che accompagnava la sorella fosse a conoscenza o<br />

meno <strong>della</strong> vita che lei aveva condotto, che forse faceva ancora, e allora, a questo<br />

punto del ragionamento il viso le si coprì <strong>di</strong> rossore e confusione, per un attimo o<strong>di</strong>ò<br />

quei due e se stessa, infine parlò Gesù, perché Marta u<strong>di</strong>sse ciò che era necessario,<br />

non è poi granché <strong>di</strong>fficile immaginare quello che passa nel pensiero <strong>della</strong> gente, Dio<br />

ci giu<strong>di</strong>ca tutti e per ciascuno <strong>di</strong> noi lo farà in modo <strong>di</strong>verso, secondo ciò che siamo<br />

giorno dopo giorno, ebbene, Marta, se Dio dovesse giu<strong>di</strong>carti oggi, non credere che ai<br />

Suoi occhi saresti <strong>di</strong>versa da Maria, Spiegati meglio, non ti capisco, E io non ti <strong>di</strong>rò<br />

<strong>altro</strong>, serba le mie parole nel tuo cuore e ripetile a te stessa quando guarderai tua<br />

sorella, e non più Maria, Vuoi sapere se non sono più una puttana, domandò<br />

bruscamente Maria <strong>di</strong> Magdala, forzando la reticenza <strong>della</strong> sorella. Marta<br />

in<strong>di</strong>etreggiò, con le mani sul viso, No, no, non voglio che tu me lo <strong>di</strong>ca, mi bastano le<br />

parole <strong>di</strong> Gesù, e non riuscendo a trattenersi scoppiò a piangere. Maria le si avvicinò,<br />

l’abbracciò come se la cullasse, Marta ripeteva fra i singhiozzi, Che vita, che vita, ma<br />

non si capiva se stesse parlando <strong>della</strong> sorella o <strong>di</strong> se stessa. E <strong>La</strong>zzaro, dov’è,<br />

domandò Maria, Alla sinagoga, E <strong>di</strong> salute, come sta, Continua a soffrire <strong>di</strong> quei suoi<br />

vecchi soffocamenti, ma per il resto non sta male. Le venne voglia <strong>di</strong> aggiungere, in un<br />

impeto <strong>di</strong> amarezza, che quella sollecitu<strong>di</strong>ne era <strong>piu</strong>ttosto in ritardo, ché in tutti<br />

quegli anni <strong>di</strong> colpevole assenza la sorella pro<strong>di</strong>ga, pro<strong>di</strong>ga <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> corpo, pensò

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