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Madsen, <strong>com</strong>e già detto, è stato fermato a Lugano l'1.11.1989 e<br />
interrogato la prima volta alle ore 10.50. Visti gli elementi <strong>di</strong> prova<br />
o <strong>di</strong> grave in<strong>di</strong>zio che avevano, doveva quantomeno essere interrogato,<br />
con le dovute contestazioni, in maniera specifica per chiarire la sua<br />
posizione all'interno del traffico in cui, prove alla mano, doveva<br />
essere coinvolto. Invece, sempre considerando i sostanziosi in<strong>di</strong>zi che<br />
lo gravavano, è stato sentito superficialmente, "all'acqua <strong>di</strong> rose".<br />
Si può tuttavia constatare che, nel medesimo interrogatorio, il mio<br />
nome appare <strong>di</strong>verse volte.<br />
Madsen viene interrogato una seconda volta alle ore 15.45, cinque ore<br />
dopo il primo. Sicuramente, e lo si può facilmente immaginare, in<br />
questo lasso <strong>di</strong> tempo, gli addetti ai lavori si saranno riuniti per<br />
definire le prossime mosse, non tanto per provare la colpevolezza del<br />
soggetto, ma piuttosto per eventualmente incastrare il sottoscritto. E<br />
lo si capisce dal <strong>com</strong>e è stato introdotto questo secondo, ultimo,<br />
interrogatorio. Tieni sempre presente che il Madsen, in quel momento,<br />
è sempre in<strong>di</strong>ziato <strong>di</strong> un gravissimo reato. Cito testualmente: "...Il<br />
Procuratore Pubblico chiede che venga interrogato sulle risultanze del<br />
rapporto <strong>di</strong> polizia datato 13.1.1989 (ndr: mio) ove fra l'altro si<br />
evince i miei contatti con l'agente <strong>di</strong> polizia ticinese isp. Cattaneo<br />
Fausto". E segue poi un approfon<strong>di</strong>to interrogatorio per stabilire<br />
quali sono stati i miei contatti con il Madsen, non <strong>com</strong>e quello <strong>di</strong><br />
prima, lo ripeto, fatto "all'acqua <strong>di</strong> rose". In seguito viene<br />
rilasciato, ac<strong>com</strong>pagnato in albergo.<br />
Madsen termina il suo interrogatorio affermando testualmente: "... non<br />
ho più piacere <strong>di</strong> incontrare Cattaneo..... Sono rimasto offeso dal<br />
fatto che non si sia presentato all'appuntamento (ndr: ero stato<br />
invitato ad una cena alla quale non partecipai espressamente) ....In<br />
questi ultimi tempi agenti della polizia francese (guarda caso) mi<br />
hanno detto "delle cose poco rassicuranti" nei suoi confronti." Alla<br />
mia domanda, rabbiosa, rimbombata nei corridoi del Pretorio <strong>di</strong><br />
Bellinzona, tant'è vero che alcuni colleghi sono accorsi temendo che<br />
lo stessi pestando a sangue (magari l'avessi fatto!), Azzoni mi<br />
rispose che la frase esatta usata dal Madsen era stata: "..Cattaneo è<br />
un corrotto..."<br />
C'è da chiedersi <strong>com</strong>e mai, né i miei colleghi (colleghi per modo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>re) nè la tua collega Del Ponte, non abbiano dato seguito a simili<br />
pesantissime affermazioni fatte da una persona gravemente in<strong>di</strong>ziata,<br />
così hanno detto e scritto, <strong>di</strong> un traffico <strong>di</strong> oltre 30 kg <strong>di</strong> cocaina.<br />
Nemmeno si sono degnati <strong>di</strong> informare i miei <strong>di</strong>retti superiori. Farlo<br />
era un loro preciso dovere, obbligo, sia per provare la mia,<br />
eventuale, colpevolezza sia per scagionarmi, per cancellare ogni<br />
ombra, ogni minimo dubbio, dalla grave accusa, anche se ipotetica o<br />
immaginaria, del reato (d'ufficio) <strong>di</strong> corruzione con l'aggravante<br />
della funzione. Avrebbero <strong>di</strong>mostrato buon senso, oltre a quello del<br />
dovere, professionalità e un po', <strong>di</strong>co solamente un po', <strong>di</strong> rispetto<br />
verso la mia persona. Quel rispetto che ogni funzionario,<br />
intelligente, delle Istituzioni dovrebbe avere verso il prossimo, sia<br />
esso il peggiore dei delinquenti. Loro non sono stati né rispettosi e<br />
nemmeno intelligenti. Sono delle virtù che si hanno o non si hanno,<br />
che non si possono acquistare al mercato <strong>com</strong>e le banane. E invece,<br />
senza tanti scrupoli, hanno messo l'incarto nell'archivio a portata <strong>di</strong><br />
mano <strong>di</strong> tutti.<br />
Ti ricorderai della triste scena nel mio ufficio <strong>di</strong> Bellinzona quando<br />
quegli amici (amici per modo <strong>di</strong>re, tanto per parafrasare Renato<br />
Pozzetto) si sono <strong>di</strong>mostrati solidali con me e tutti in coro, tu