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ufficiale, scritto, che lo attestasse. In data 8/9/2001 ricevevo<br />
finalmente l'agognato documento. Mi permetto riportare alla sua<br />
cortese attenzione alcuni brani: "Risponde che è sottoposto a regime<br />
41 bis ingiustamente e che non intende socializzare con i detenuti del<br />
crimine organizzato qui ristretti. Eppure questa è una situazione che<br />
dal punto <strong>di</strong> vista tecnico professionale e secondo scienza e coscienza<br />
io ritengo totalmente inaccettabile, oltreché in<strong>com</strong>patibile con i<br />
principi umanitari e della me<strong>di</strong>cina (...). La visuale oltre le sbare<br />
della finestra è rappresentata da un muro che <strong>di</strong>sta circa un metro e<br />
non consente l'irraggiamento solare nel modo più assoluto in alcuna<br />
parte della cella (...). Oggi in un carcere che mi è coevo mi sono<br />
ritrovato nel Me<strong>di</strong>oevo". Inoltre: "Dichiaro in<strong>com</strong>patibili le sue<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute a sopportare ulteriormente il regime cui è<br />
sottoposto in totale isolamento". Lei ha pervicacemente ignorato tale<br />
"in<strong>com</strong>patibilità".<br />
Termino questa mia lettera in punto <strong>di</strong> fatto sperando che lei possa<br />
darmi atto <strong>di</strong> <strong>com</strong>e mi sia attenuto solamente alla enunciazione degli<br />
acca<strong>di</strong>menti e nulla più. Nel contempo ho <strong>com</strong>preso che in realtà debbo<br />
porgere le mie scuse, avendo ritenuto del tutto erroneamente che anche<br />
un detenuto abbia i propri <strong>di</strong>ritti, propalanti da precisi dettami<br />
costituzionali, <strong>di</strong>sposizioni legislative ed articoli dei co<strong>di</strong>ci. In<br />
realtà, appare del tutto evidente che lei abbia ritenuto<br />
in<strong>di</strong>spensabile una iniziativa sanzionatoria non per un <strong>com</strong>portamento<br />
intramurario che è stato, a norma <strong>di</strong> regolamento, sempre ineccepibile,<br />
ma perché mi sono permesso <strong>di</strong> reclamare puntigliosamente quanto lei<br />
avrebbe dovuto <strong>di</strong>sporre ex officio nei miei confronti... e richedendo<br />
documentazione che non proiettava sicuramente una luce del tutto<br />
limpida sul trattamento carcerario riservatomi nell'istituto <strong>di</strong> cui<br />
lei è <strong>di</strong>rettore. Lei considera la non accettazione <strong>di</strong> palesi<br />
violazioni costituzionali, legislative e dei co<strong>di</strong>ci, <strong>com</strong>e una forma <strong>di</strong><br />
ostilità e <strong>di</strong> chiusura nei confronti dell'"organizzazione". Quasi un<br />
delitto <strong>di</strong> lesa maestà. Mi permetto rammentarle, signor <strong>di</strong>rettore,<br />
quanto evocato dall'art.27 della Costituzione e dall'art. 3 della<br />
legge penitenziaria: "Le pene non possono consistere in trattamenti<br />
contrari al senso <strong>di</strong> umanità e devono tendere alla rieducazione del<br />
condannato". Negli istituti penitenziari è assicurata ai detenuti ed<br />
agli internati parità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita". Mi riesce molto<br />
<strong>di</strong>fficile <strong>com</strong>prendere quale umanità, rieducazione e quale<br />
egualitarismo vi siano stati nel tenere un essere umano segregato, nel<br />
silenzio e senza che potesse vedere e parlare con nessuno. MAI. La<br />
ringrazio per la sua attenzione. Con <strong>di</strong>stinti saluti, Francesco<br />
Pazienza Donato.<br />
In seguito, Pazienza è stato trasferito ad altro Carcere. La Procura<br />
della Repubblica presso il Tribunale <strong>di</strong> Parma ha aperto un<br />
proce<strong>di</strong>mento penale, fascicolo n. 1790/03 RGNR, Mod.21, inviando un<br />
avviso <strong>di</strong> garanzia al sunnominato <strong>di</strong>rettore del carcere, Silvio Di<br />
Gregorio. La miglior scrittrice europea del 2002, recentemente<br />
premiata a Madrid, Isabel Pisano, ha de<strong>di</strong>cato a Francesco Pazienza il<br />
suo libro appena uscito "La Sospecha". La de<strong>di</strong>ca riporta per ben tre<br />
volte il nome <strong>di</strong> Pazienza. Cosa ha fatto quest'uomo per meritare tanto<br />
bene e tanto male? An<strong>di</strong>amo per or<strong>di</strong>ne. E' stato lui a <strong>di</strong>re che la<br />
strage <strong>di</strong> Bologna poteva essere collegata agli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Malta (ve<strong>di</strong><br />
cap.IV), è stato lui a <strong>di</strong>re che il bilancio finale del Banco<br />
Ambrosiano Estero (mai acquisito dai giu<strong>di</strong>ci) venne messo sotto<br />
segreto <strong>di</strong> Stato dall'allora premier inglese Margaret Thatcher. Che<br />
fine ha fatto, a livello giu<strong>di</strong>ziario, il rapporto che il Customs<br />
Service USA (agenti Donevan e Callighan) aveva inviato al giu<strong>di</strong>ce