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parole... promesse <strong>di</strong> marinai.<br />
Il 19 agosto 1995 ti ho ritelefonato. Altre promesse...<br />
Il 21 agosto 1995, ho fatto un ulteriore tentativo. Ti sei scusato e<br />
mi hai nuovamente promesso che ti saresti fatto vivo, che ci saremmo<br />
incontrati per appianare il tutto. E invece hai continuato a perdurare<br />
nella tua latitanza.<br />
Il 25 ottobre 1995, era un mercoledì, sapendo che partivi per Roma in<br />
buona <strong>com</strong>pagnia, sono andato all'aeroporto <strong>di</strong> Agno per vederti salire<br />
sull'aereo. So che mi hai visto, ma tu hai fatto finta <strong>di</strong> niente. Io<br />
non avevo, assolutamente, nulla da nascondere. Tant'è vero che ti ho<br />
lasciato un messaggio sul parabrezza della tua automobile. Un grazioso<br />
messaggio poetico: "Roma città antica, che Dio ti bene<strong>di</strong>ca; Roma città<br />
dai caduti Imperi, cadrà anche il tuo, forse non lo speri; Cadrà,<br />
cadrà e ancora cadrà, aspetta solo e si vedrà". E in fondo al<br />
foglietto: "Tato tel 8593583, e Sidney".<br />
Il 28 ottobre 1995, era un sabato sera, ti ho chiamato sul tuo<br />
apparecchio Natel. Sì, perché nel frattempo avevi <strong>di</strong>sdetto il tuo<br />
numero <strong>di</strong> Ravecchia. Non eri reperibile e <strong>di</strong> conseguenza ti ho<br />
lasciato un messaggio sull'apposita segreteria. Non ti sei mai chiesto<br />
chi mi ha dato il tuo numero <strong>di</strong> telefono visto che in Procura non sono<br />
autorizzati a farlo? Tu <strong>di</strong> sicuro non me lo hai dato. La Federica<br />
nemmeno perché non l'ha mai avuto. Fosse successo qualcosa a tuo<br />
figlio ti avremmo avvertito con un piccione viaggiatore. Tuttavia<br />
qualcuno me lo ha dato, qualcuno che ti è molto vicino.<br />
Il 30 ottobre 1995, era un lunedì, al mattino verso le ore 09.20, con<br />
mia grande sorpresa, mi hai telefonato. Non credevo alle mie orecchie.<br />
Eri già in pie<strong>di</strong> a quell'ora. Ho perfino pensato che solo uno<br />
strabiliante evento poteva averti buttato fuori dalle calde lenzuola<br />
così <strong>di</strong> buon'ora. Ti ricor<strong>di</strong> cosa mi avevi promesso, cosa avresti<br />
fatto entro pochi giorni? Le solite promesse...<br />
Non a caso ho detto <strong>di</strong> aver passato un lungo e interminabile periodo<br />
infernale. Alle angosce, alle paure, a un grave stato <strong>di</strong> avvilimento,<br />
alla miseria, alla povertà, al men<strong>di</strong>care, alle umiliazioni, ai gravi<br />
pericoli <strong>di</strong> vita derivati dai lavori sotto copertura, al totale<br />
abbandono, si sono ripetutamente aggiunti altri problemi <strong>di</strong> salute.<br />
Non facevo a tempo a riprendermi da un malanno che già ne subentrava<br />
un altro: infezione alla prostata, infezione alla ciste, virus<br />
viscerale, infezione ad un ginocchio, infezione inguinale, infezione<br />
in bocca, attacchi gottosi e blocchi renali a ripetizione, tanto per<br />
<strong>di</strong>rti quel che mi ricordo.<br />
Già un po'<strong>di</strong> tempo fa volevo scrivere queste cose. Prima non potevo,<br />
non riuscivo, non avevo né la volontà, né la forza e nemmeno le<br />
con<strong>di</strong>zioni mentali per farlo.<br />
Tant'è vero che non sono nemmeno stato capace <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il rapporto<br />
del 27 novembre 1992. Ho dovuto farmi aiutare dal mio amico Sidney<br />
Rotalinti. Susseguentemente, quando ho <strong>com</strong>inciato a riacquistare<br />
fiducia, volontà, capacità e con<strong>di</strong>zione mentale, avevi appena<br />
costruito un tuo nucleo famigliare con la Federica, rallegrato e<br />
rinsaldato, più tar<strong>di</strong>, dalla nascita del piccolo Francois. Anche i<br />
nostri rapporti erano migliorati. Dopo aver riflettuto, esaminando il<br />
problema da <strong>di</strong>verse angolazioni e tenendo in considerazione alcuni<br />
aspetti, ho preferito lasciar perdere. Poi sei arrivato con le tue