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Segreti di Stati - Ladysilvia.com

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vecchi servizi d'or<strong>di</strong>ne. Così, a 18 anni, mi ritrovai a essere il<br />

"<strong>com</strong>missario politico" della struttura militare degli studenti delle<br />

scuole me<strong>di</strong>e superiori ("i me<strong>di</strong>"). Il responsabile militare era un<br />

gigante ex Potere Operaio. A puro scopo teorico iniziammo a stu<strong>di</strong>are<br />

da terroristi. Si trattava <strong>di</strong> apprendere "nuove modalità <strong>di</strong><br />

<strong>com</strong>portamento" in vista <strong>di</strong> un attacco repressivo. In effetti la<br />

polizia aveva nuovamente cambiato tecnica <strong>di</strong> <strong>com</strong>battimento.<br />

Indossavano una tenuta da battaglia più leggera, stavano adottando<br />

nuove autoblindo "da città" che resistevano al fuoco delle bottiglie<br />

molotov e usavano tattiche più moderne <strong>di</strong> quelle della fanteria<br />

egiziana del V° secolo Avanti Cristo. Noi <strong>com</strong>inciammo ad andare ai<br />

cortei vestiti bene, in giacca e cravatta. Capelli corti, barba appena<br />

fatta. Invece <strong>di</strong> stare in cordone stavamo "sciolti", sui lati, così se<br />

c'erano casini eravamo più rapi<strong>di</strong> a piombare <strong>com</strong>e falchi. Usavamo<br />

bottiglie molotov ultramoderne (dette "chimiche", perché grazie a un<br />

innesco chimico si accendevano da sole rompendosi). Poi iniziammo a<br />

stu<strong>di</strong>are <strong>com</strong>e si usano le armi, <strong>com</strong>e si fa una bomba incen<strong>di</strong>aria a<br />

tempo (l'esplosivo era considerato fascista perché poteva colpire<br />

persone innocenti). Nota: i giornali borghesi parlavano sempre <strong>di</strong><br />

"bombe molotov che esplodevano" ma le molotov non possono esplodere,<br />

la benzina si limita a incen<strong>di</strong>arsi. C'erano però dei pirla che,<br />

convinti dalla propaganda reazionaria, mettevano bulloni e chio<strong>di</strong><br />

nelle bottiglie molotov pensando che quando la bottiglia "scoppiava" i<br />

pezzi <strong>di</strong> ferro scagliati dall'esplosione avrebbero colpito gli<br />

avversari (<strong>com</strong>e succede appunto con le bombe). L'unico risultato che<br />

ottenevano era che le bottiglie, che sono <strong>di</strong> vetro, spesso si<br />

rompevano durante il trasporto a causa dello sbatacchiare dei pezzi <strong>di</strong><br />

metallo. Ma non era importante quello che facevamo quanto <strong>com</strong>e lo<br />

facevamo. Avevamo nomi falsi, ci incontravamo in chiese, cinema o<br />

giar<strong>di</strong>ni pubblici. La puntualità "al secondo" era d'obbligo. Per<br />

questo Sergio non è mai entrato nella "struttura", era refrattario<br />

alla puntualità. "Perché nella guerriglia urbana il fattore tempo è<br />

fondamentale per la riuscita degli attacchi," spiegava l'improvvisato<br />

insegnante, "se ti servono i sol<strong>di</strong> e devi fare una rapina in banca hai<br />

solo tre minuti sicuri prima che arrivi la polizia." E soprattutto,<br />

anche se non facevamo in realtà nulla <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un qualsiasi servizio<br />

d'or<strong>di</strong>ne "legalitario", vivevamo <strong>com</strong>e un gruppo <strong>di</strong> partigiani nascosti<br />

in città durante l'occupazione nazista. Eravamo circondati, i nostri<br />

telefoni potevano essere controllati, potevamo essere seguiti, si<br />

doveva stare attenti a eventuali infiltrati, e i messaggi telefonici<br />

in co<strong>di</strong>ce si sprecavano. In quell'anno e mezzo il mio sonno <strong>di</strong>venne<br />

leggero, ero tirato <strong>com</strong>e la corda <strong>di</strong> un violino e, alla fine, mi venne<br />

pure una cistite mostruosa. Dopo quell'esperienza so esattamente cos'è<br />

un lavaggio del cervello e <strong>com</strong>e funziona una setta o un nucleo<br />

terrorista. Si crea una coesione <strong>di</strong> gruppo spaventosa, vivificante e<br />

ansiogena nello stesso tempo. Non pensi più ad altro. Hai una doppia<br />

identità, c'è un superman dentro <strong>di</strong> te e questo ti esalta. Un giorno<br />

incontrai una mia ex fidanzata. Anche lei era "un'autonoma". Dopo un<br />

po' che le facevo un <strong>com</strong>izio sulla rivoluzione lei mi <strong>di</strong>sse: "Jacopo,<br />

ho capito... è la terza volta che mi ripeti che bisogna passare dalle<br />

parole ai fatti! Ho capito!". Era vero, ripetevo quella frase<br />

ossessivamente. Mi scattò un campanello d'allarme, qualche cosa nel<br />

mio cervello era andato in tilt. Come autoascolto e senso critico ero<br />

ormai allo zero assoluto. In quel periodo decidemmo <strong>di</strong> passare<br />

all'azione contro i professori reazionari. La <strong>com</strong>ponente ex Potere<br />

Operaio dell'organizzazione voleva SPARARE ALLE GAMBE A UN PRESIDE!<br />

Noi ci rifiutammo. La me<strong>di</strong>azione fu <strong>di</strong> sporcarlo con della vernice<br />

rossa, ma preparando l'azione <strong>com</strong>e se fosse stato un attentato vero.<br />

Ci lavorammo per sei mesi in venti persone. Il gruppo<br />

dell'"informativo" lo pe<strong>di</strong>nò, sapevamo i suoi percorsi, quando andava<br />

dall'amante. Avevamo tutte le foto. Il "logistico" aveva trovato due

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