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tantomeno, <strong>di</strong>sposto. Mezze frasi, piene <strong>di</strong> significato, alle quali<br />
però non hai voluto aggiungere altro se non dei pacchiani e <strong>com</strong>uni<br />
detti "se parlo io... ti <strong>di</strong>rò poi...". In quella circostanza hai<br />
lanciato l'idea <strong>di</strong> costituire un gruppo <strong>di</strong> lavoro, escludendo elementi<br />
della Polizia Cantonale, che avrebbe dovuto occuparsi <strong>di</strong> riprendere<br />
tutto il <strong>di</strong>scorso "Mato Grosso", malamente troncato poco dopo i suoi<br />
albori. Si trattava, in sostanza, <strong>di</strong> concentrare fatti, elementi,<br />
informazioni, documenti ecc., per analizzarli e cucirli in un lavoro<br />
<strong>di</strong> assieme. Esattamente <strong>com</strong>e io avevo proposto nella sciagurata<br />
riunione internazionale <strong>di</strong> Berna. Inoltre, il "pool", avrebbe cercato<br />
<strong>di</strong> portare a <strong>com</strong>pimento un'altra inchiesta, scottante e preoccupante<br />
per la connivenza <strong>di</strong> persone del mondo politico - finanziario<br />
ticinese, personaggi della "Ticino bene" per intenderci, con loschi<br />
traffici internazionali <strong>di</strong> droga e, parallelamente, con il riciclaggio<br />
dei proventi. Un'indagine dalle solide basi <strong>di</strong> partenza, con delle<br />
connotazioni ben marcate. Parlo della confessione <strong>di</strong> una prevenuta,<br />
arrestata a Zurigo con un carico <strong>di</strong> cocaina, suffragata da vali<strong>di</strong> e<br />
oggettivi riscontri, ottenuti anche attraverso precise in<strong>di</strong>cazioni che<br />
l'interessata ha fornito durante un sopralluogo. Una lampante chiamata<br />
<strong>di</strong> correità, vestita <strong>di</strong> tutto punto, prescindendo dal fatto che, con<br />
assoluta certezza, a mano <strong>di</strong> foto segnaletiche, ha riconosciuto uno<br />
dei destinatari della cocaina. Qualcuno ti ha anche consigliato,<br />
suggerito, <strong>di</strong> fare qualche cosa <strong>di</strong> concreto prima dell'inizio della<br />
campagna elettorale. Lo hai promesso, ma non hai fatto niente. Forse,<br />
nei tuoi calcoli elettorali, non hai voluto rinunciare ad un tot<br />
numero <strong>di</strong> suffragi, preventivati, giunti da un certo schieramento<br />
politico che, altrimenti, non ti sarebbero stati dati.<br />
È dall'estate - autunno del 1994 che hai in mano simili carte vincenti<br />
e<br />
non sei capace a giocarle. Lasciale nel cassetto. Con il passare del<br />
tempo dapprima matureranno, poi invecchieranno, quin<strong>di</strong> marciranno e,<br />
infine, quando sarà subentrata la prescrizione, saranno ridotte in<br />
polvere. L'allora PP Dick Marty, con il sottoscritto, aveva fatto<br />
esattamente così nella gestione <strong>di</strong> un vero e proprio "fiore<br />
all'occhiello" qual'è stato l'affare Stevenoni! Non abbiamo però avuto<br />
la fortuna <strong>di</strong> trovarci in mano una chiamata <strong>di</strong> correo vestita, ma<br />
solamente alcune informazioni con addosso un paio <strong>di</strong> minuscole<br />
mutan<strong>di</strong>ne.<br />
Sei stato abile a convincermi e io sono stato veramente un i<strong>di</strong>ota a<br />
credere e ad accettare. Mi sono dannato l'anima per mettere in atto<br />
quella che doveva essere, <strong>com</strong>e tu l'hai definita, "una rivoluzione"<br />
legale a tutti gli effetti. Personalmente ho contatto tutte le persone<br />
che avevamo scelto, i colleghi: Christian Hochstaettler <strong>di</strong> Losanna,<br />
Reynold Guglielmetti <strong>di</strong> Ginevra, Carlo Crespi <strong>di</strong> Zurigo, Jacques<br />
Kaeslin del Ministero Pubblico Federale e Sam Meale della DEA <strong>di</strong><br />
Milano. Con alcuni <strong>di</strong> loro ho anche indetto delle riunioni a Berna e a<br />
Losanna. Tu però ti sei limitato a tirare il sasso e poi, fatto<br />
deplorevole, a nascondere il braccio.<br />
Il primo maggio 1995, ci siamo nuovamente trovati a casa mia a cena.<br />
C'era anche la Federica. Mi hai ripetuto le stesse cose. In toni<br />
accesi e scandalistici hai poi <strong>com</strong>mentato quella fotocopia <strong>di</strong><br />
quell'articolo giornalistico della "Regione" che mi avevi portato.<br />
Riguardava il neo costituito <strong>com</strong>itato <strong>di</strong> sostegno a favore del Casinò<br />
<strong>di</strong> Lugano. Il tuo <strong>di</strong>sappunto era rivolto al Comandante Ballabio che<br />
figurava in quella lista. Già immaginavi lo scandalo, le ripercussioni<br />
generali e il putiferio che avrebbe provocato qualora, il Casinò <strong>di</strong><br />
Lugano, ente a rischio <strong>com</strong>e tutti gli altri del resto, venisse