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parte dell'ufficio del procuratore, arrivarono dei se<strong>di</strong>centi agenti<br />
governativi, pesantemente armati, e, senza mostrare alcun tesserino,<br />
sequestrarono, dall'ufficio menzionato, tutto il materiale che aveva a<br />
che fare con il caso Foster. Anzi, sequestrarono praticamente tutto,<br />
lasciando l'ufficio spoglio. Per quanto ne so, questo episo<strong>di</strong>o non è<br />
stato, fino ad ora, menzionato dalla stampa. Secondo il noto esperto<br />
<strong>di</strong> terrorismo, John Loftus, Pollard non avrebbe svelato i nomi delle<br />
spie americane che avrebbero operato al <strong>di</strong> là della cortina <strong>di</strong> ferro,<br />
<strong>com</strong>e ufficialmente sostenuto, avrebbe invece consegnato ad Israele<br />
l'elenco dei terroristi arabi utilizzati dagli USA per destabilizzare<br />
l'ex Unione Sovietica. Terroristi armati e finanziati, riciclando<br />
denaro attraverso l'Arabia Sau<strong>di</strong>ta ad esempio, per <strong>com</strong>battere i russi<br />
in Afganistan. Per proteggersi da eventuali accuse <strong>di</strong> negligenza, i<br />
vertici dei servizi segreti USA hanno nascosto il collegamento "Arabia<br />
Sau<strong>di</strong>ta-terroristi <strong>di</strong> Al Quaeda" fino all'11 settembre 2001. Per<br />
quanto riguarda la <strong>di</strong>ffuzione dei nomi degli agenti americani in<br />
Russia, la responsabilità non ricade su Pollard, ma su <strong>di</strong> un anziano<br />
<strong>di</strong>rigente della CIA, l'alcolizzato Aldrich Ames, che vendette i nomi<br />
ai russi in cambio <strong>di</strong> denaro contante. Pollard venne incriminato per<br />
il crimine <strong>com</strong>messo da Ames, che continuò per vari anni, in<strong>di</strong>sturbato,<br />
a bere e a rivelare segreti ai russi. Ames venne arrestato nel 1994,<br />
sette anni dopo l'incriminazione <strong>di</strong> Pollard, e confessò <strong>di</strong> aver<br />
venduto le spie americane ai russi, ma non tutte. Sembrò logico<br />
all'epoca pensare che le rimanenti spie fossero state vendute da<br />
Pollard. Così Pollard continuò a marcire in galera. Anni dopo, un ex<br />
agente sovietico <strong>di</strong>sse la verità. L'altro tra<strong>di</strong>tore americano, quello<br />
che vendette il restante dei nominativi ai russi, fu l'agente speciale<br />
dell'FBI Robert Hanssen. Hanssen venne arrestato nel febbraio 2001 e<br />
confessò per evitare la pena <strong>di</strong> morte. Venne poi condannato<br />
all'ergastolo. Chi si aspettava, a questo punto, che Pollard venisse<br />
scagionato, si sbagliava: gli alti burocrati non ammettono volentieri<br />
errori <strong>di</strong> questa portata. Ancora una volta, Washington dette or<strong>di</strong>ne<br />
alle sue agenzie <strong>di</strong> rigettare qualsiasi ipotesi <strong>di</strong> innocenza <strong>di</strong><br />
Pollard nella vicenda. Ma gli agenti del servizio segreto della Marina<br />
USA avevano le prove sotto gli occhi: la lista che i russi avevano<br />
preso si trovava in una stanza speciale per accedere alla quale<br />
occorre uno speciale permesso "Blue Stripe". Pollard non avrebbe mai<br />
potuto entrare nella stanza e ancor meno aprire la cassaforte dove era<br />
contenuta la lista, per un semplice motivo: non aveva mai avuto il<br />
permesso speciale che ne consente l'accesso. Mentre invece, proprio<br />
Ames e Hanssen <strong>di</strong>sponevano <strong>di</strong> questo "passi". L'arresto <strong>di</strong> Pollard ha<br />
sicuramente protetto le spie sovietiche per alcuni anni, mettendo a<br />
rischio la sicurezza nazionale. In realtà Pollard aveva spiato i russi<br />
per conto <strong>di</strong> Israele, e non gli americani per conto dei russi. Prima<br />
della caduta del muro <strong>di</strong> Berlino, i russi rifornivano <strong>di</strong> armi a quasi<br />
tutti i gruppi terroristi che operavano in Me<strong>di</strong>o Oriente. Pollard<br />
sapeva che, in base ad accor<strong>di</strong> bilaterali, in base ad una <strong>di</strong>rettiva<br />
del Presidente Reagan, gli USA avrebbero dovuto con<strong>di</strong>videre queste<br />
informazioni con i servizi israeliani. Pollard era riuscito a<br />
procurarsi le copertine dei rapporti che invece Washington non aveva<br />
con<strong>di</strong>viso con Israele, dossier che provavano il coinvolgimento USA nel<br />
finanziamento del terrorismo arabo. Pollard passò ad Israele i<br />
nominativi <strong>di</strong> tutti gli agenti segreti sau<strong>di</strong>ti ed arabi, noti in<br />
America dal 1984, uno dei più gran<strong>di</strong> segreti dell'amministrazione<br />
Reagan. A quel tempo, questa lista, nota <strong>com</strong>e "Blue Book", non era<br />
molto importante per gli USA quanto lo era per Israele. Ma da dopo gli<br />
attentati alle torri gemelle, questo libro <strong>di</strong>venta interessante anche<br />
per gli USA. Alcuni dei nomi <strong>di</strong> questa lista, <strong>com</strong>e ad esempio Osama<br />
Bin Laden, risultano essere oggi a capo <strong>di</strong> movimenti terroristi<br />
antiamericani, <strong>com</strong>e Al Quaeda. Fu questo che fece imbestialire Caspar<br />
Weimberger, che avrebbe voluto sparare a Pollard: il libro provava che