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Segreti di Stati - Ladysilvia.com

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gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> me, mi sentivo molto più grande dei miei coetanei. A scuola<br />

trattavo <strong>di</strong>rettamente con i miei professori con i quali ancora oggi<br />

siamo gran<strong>di</strong> amici. Molti <strong>di</strong> loro mi hanno aiutato a stu<strong>di</strong>are, a casa<br />

loro, <strong>di</strong> notte. Perché <strong>di</strong> giorno ero impegnato con il lavoro che avevo<br />

ere<strong>di</strong>tato, della macelleria. Ricordo le trattative estenuanti con<br />

incalliti <strong>com</strong>mercianti, le lunghe ed interminabili chiacchierate con<br />

dei vecchi allevatori che volevano vendermi le loro bestie al prezzo<br />

più alto possibile. Ho imparato molto da queste persone. Si <strong>di</strong>ce che<br />

la saggezza arriva in tarda età e quin<strong>di</strong> giocoforza io ho vissuto la<br />

mia adolescenza in mezzo a questi "saggi". E la mia vita <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ciassettenne? I <strong>di</strong>vertimenti ? E soprattutto, le ragazze?<br />

Naturalmente non avevo tempo per corteggiare le mie coetanee. In quei<br />

tempi, in Sardegna non era così semplice e io purtroppo non avevo<br />

molto tempo da de<strong>di</strong>care al romanticismo. Il romanticismo per me era<br />

solo un <strong>com</strong>pito scolastico, un periodo storico da stu<strong>di</strong>are, un brano<br />

del manzoni. Anche su questo, dovetti fare <strong>di</strong> necessità virtù ! Il<br />

problema era piuttosto serio, andava in qualche modo risolto. Avevo<br />

quasi 18 anni e stavo conducendo una vita da quarantenne assennato. La<br />

soluzione, mio malgrado, la trovai. Come al solito vivevo una vita che<br />

non sentivo mia. Abbandonati i ver<strong>di</strong> pascoli delle mie coetanee, che<br />

avevano orari ed impegni <strong>di</strong>versi, dovetti orientarmi verso donne che<br />

non avessero limiti <strong>di</strong> orario. Vivevo più o meno <strong>com</strong>e un pipistrello!<br />

Di buon mattino dovevo preparare la carne sui banchi frigoriferi, alle<br />

8 e trenta dovevo essere a scuola. Il pomeriggio <strong>di</strong> nuovo a fare il<br />

macellaio, la sera e la notte, le trattative coi <strong>com</strong>mercianti, gli<br />

stu<strong>di</strong> ed un po' <strong>di</strong> spazio per i miei "romanticismi". Il pascolo, senza<br />

le mie coetanee, non era molto verde ma era molto ampio. Credo che<br />

sulla famosa crisi d'identità abbiano scritto molti volumi e ancora<br />

oggi fanno gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni, in merito, anche in televisione.Io ne<br />

sentii parlare al liceo, ai miei tempi: crisi d'identità, <strong>di</strong>alogo<br />

<strong>di</strong>fficile con i genitori, scontri politici e generazionali, impegno in<br />

politica, etc. Io guardavo i miei <strong>com</strong>pagni, durante le assemblee <strong>di</strong><br />

Istituto, con una certa sufficienza. Voi credete che potessi <strong>di</strong>re<br />

qualcosa sulle crisi d'identità ed il <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o? Mi sentivo<br />

un abusivo, chi mi avrebbe garantito il <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o nelle mie<br />

con<strong>di</strong>zioni? Stavo <strong>com</strong>battendo una guerra impari contro un nemico<br />

fortissimo e dovevo conquistare una posta gran<strong>di</strong>ssima: il pane <strong>di</strong><br />

tutti i giorni, sia per me che per la mia famiglia. Incluso qualche<br />

accessorio che tutti i giorni la mia famiglia reclamava. Avevo una<br />

leggera impressione: i miei <strong>com</strong>pagni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> avevano più tempo <strong>di</strong> me<br />

e mi pareva che, per loro, ogni scusa era buona per evitare il normale<br />

svolgimento delle lezioni. Forse erano in "crisi d'identità" ma io ci<br />

capivo poco a questa scusa. Avrei scoperto più tar<strong>di</strong> che cosa si<br />

intende quando si usa questa frase! Credo <strong>di</strong> aver vissuto la più<br />

grande crisi d'identità del mondo! Per tutta la mia vita sono stato<br />

condannato ad occupare un posto abusivo, desiderando e volendo<br />

fortemente occuparne un altro. In quel momento facevo il macellaio ma<br />

volevo fare lo studente. Ero un macellaio abusivo ed uno studente<br />

modello, ma in realtà mi ritrovavo a fare il provetto macellaio ed ero<br />

abusivo <strong>com</strong>e studente! Non posso fermarmi a <strong>di</strong>squisire su questo<br />

argomento altrimenti non posso scrivere il resto della storia, ma<br />

vedremo che questa strana crisi d'identità dominerà tutta la mia vita.<br />

Tra una crisi e l'altra, a 19 anni sono riuscito a prendere il<br />

<strong>di</strong>ploma. Grande conquista! Mi sembrava <strong>di</strong> aver conquistato un<br />

traguardo. A scuola non mi facevano sconti. A nessuno importava se<br />

avevo un impegno <strong>di</strong> lavoro, se non avevo chiuso occhio <strong>di</strong> notte, se<br />

ero preoccupato. Naturalmente il programma scolastico andava svolto e<br />

le lezioni andavano stu<strong>di</strong>ate. Vietato ammalarsi, essere tristi o, in<br />

qualche modo, arrendersi. Mi piace il detto latino: "Volle: Posse!" I<br />

miei figli stu<strong>di</strong>ano latino, oggi, e mi considerano un buon professore.<br />

Comunque io continuo a fare la mia strada che ai tempi, somigliava <strong>di</strong>

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