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gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> me, mi sentivo molto più grande dei miei coetanei. A scuola<br />
trattavo <strong>di</strong>rettamente con i miei professori con i quali ancora oggi<br />
siamo gran<strong>di</strong> amici. Molti <strong>di</strong> loro mi hanno aiutato a stu<strong>di</strong>are, a casa<br />
loro, <strong>di</strong> notte. Perché <strong>di</strong> giorno ero impegnato con il lavoro che avevo<br />
ere<strong>di</strong>tato, della macelleria. Ricordo le trattative estenuanti con<br />
incalliti <strong>com</strong>mercianti, le lunghe ed interminabili chiacchierate con<br />
dei vecchi allevatori che volevano vendermi le loro bestie al prezzo<br />
più alto possibile. Ho imparato molto da queste persone. Si <strong>di</strong>ce che<br />
la saggezza arriva in tarda età e quin<strong>di</strong> giocoforza io ho vissuto la<br />
mia adolescenza in mezzo a questi "saggi". E la mia vita <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ciassettenne? I <strong>di</strong>vertimenti ? E soprattutto, le ragazze?<br />
Naturalmente non avevo tempo per corteggiare le mie coetanee. In quei<br />
tempi, in Sardegna non era così semplice e io purtroppo non avevo<br />
molto tempo da de<strong>di</strong>care al romanticismo. Il romanticismo per me era<br />
solo un <strong>com</strong>pito scolastico, un periodo storico da stu<strong>di</strong>are, un brano<br />
del manzoni. Anche su questo, dovetti fare <strong>di</strong> necessità virtù ! Il<br />
problema era piuttosto serio, andava in qualche modo risolto. Avevo<br />
quasi 18 anni e stavo conducendo una vita da quarantenne assennato. La<br />
soluzione, mio malgrado, la trovai. Come al solito vivevo una vita che<br />
non sentivo mia. Abbandonati i ver<strong>di</strong> pascoli delle mie coetanee, che<br />
avevano orari ed impegni <strong>di</strong>versi, dovetti orientarmi verso donne che<br />
non avessero limiti <strong>di</strong> orario. Vivevo più o meno <strong>com</strong>e un pipistrello!<br />
Di buon mattino dovevo preparare la carne sui banchi frigoriferi, alle<br />
8 e trenta dovevo essere a scuola. Il pomeriggio <strong>di</strong> nuovo a fare il<br />
macellaio, la sera e la notte, le trattative coi <strong>com</strong>mercianti, gli<br />
stu<strong>di</strong> ed un po' <strong>di</strong> spazio per i miei "romanticismi". Il pascolo, senza<br />
le mie coetanee, non era molto verde ma era molto ampio. Credo che<br />
sulla famosa crisi d'identità abbiano scritto molti volumi e ancora<br />
oggi fanno gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni, in merito, anche in televisione.Io ne<br />
sentii parlare al liceo, ai miei tempi: crisi d'identità, <strong>di</strong>alogo<br />
<strong>di</strong>fficile con i genitori, scontri politici e generazionali, impegno in<br />
politica, etc. Io guardavo i miei <strong>com</strong>pagni, durante le assemblee <strong>di</strong><br />
Istituto, con una certa sufficienza. Voi credete che potessi <strong>di</strong>re<br />
qualcosa sulle crisi d'identità ed il <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o? Mi sentivo<br />
un abusivo, chi mi avrebbe garantito il <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o nelle mie<br />
con<strong>di</strong>zioni? Stavo <strong>com</strong>battendo una guerra impari contro un nemico<br />
fortissimo e dovevo conquistare una posta gran<strong>di</strong>ssima: il pane <strong>di</strong><br />
tutti i giorni, sia per me che per la mia famiglia. Incluso qualche<br />
accessorio che tutti i giorni la mia famiglia reclamava. Avevo una<br />
leggera impressione: i miei <strong>com</strong>pagni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> avevano più tempo <strong>di</strong> me<br />
e mi pareva che, per loro, ogni scusa era buona per evitare il normale<br />
svolgimento delle lezioni. Forse erano in "crisi d'identità" ma io ci<br />
capivo poco a questa scusa. Avrei scoperto più tar<strong>di</strong> che cosa si<br />
intende quando si usa questa frase! Credo <strong>di</strong> aver vissuto la più<br />
grande crisi d'identità del mondo! Per tutta la mia vita sono stato<br />
condannato ad occupare un posto abusivo, desiderando e volendo<br />
fortemente occuparne un altro. In quel momento facevo il macellaio ma<br />
volevo fare lo studente. Ero un macellaio abusivo ed uno studente<br />
modello, ma in realtà mi ritrovavo a fare il provetto macellaio ed ero<br />
abusivo <strong>com</strong>e studente! Non posso fermarmi a <strong>di</strong>squisire su questo<br />
argomento altrimenti non posso scrivere il resto della storia, ma<br />
vedremo che questa strana crisi d'identità dominerà tutta la mia vita.<br />
Tra una crisi e l'altra, a 19 anni sono riuscito a prendere il<br />
<strong>di</strong>ploma. Grande conquista! Mi sembrava <strong>di</strong> aver conquistato un<br />
traguardo. A scuola non mi facevano sconti. A nessuno importava se<br />
avevo un impegno <strong>di</strong> lavoro, se non avevo chiuso occhio <strong>di</strong> notte, se<br />
ero preoccupato. Naturalmente il programma scolastico andava svolto e<br />
le lezioni andavano stu<strong>di</strong>ate. Vietato ammalarsi, essere tristi o, in<br />
qualche modo, arrendersi. Mi piace il detto latino: "Volle: Posse!" I<br />
miei figli stu<strong>di</strong>ano latino, oggi, e mi considerano un buon professore.<br />
Comunque io continuo a fare la mia strada che ai tempi, somigliava <strong>di</strong>