Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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L’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio<br />
6.1.3 <strong>Verso</strong> nuovi strumenti di pianificazione territoriale<br />
La Convenzione Europea del Paesaggio e il successivo “Codice Urbani” hanno<br />
esercitato <strong>una</strong> grande influenza sulla pianificazione territoriale, in quanto hanno<br />
spostato l’accento sulla necessità di identificare i paesaggi, attraverso i valori loro<br />
attribuiti dalle “popolazioni” che vi abitano, e sui processi di mutamento che rischiano<br />
di comprometterli.<br />
La Regione Umbria per allinearsi a queste indicazioni normative e per aumentare<br />
l’<strong>integrazione</strong> tra la dimensione politico-programmatica dello sviluppo e il<br />
governo del territorio, attraverso la considerazione del paesaggio come riferimento<br />
primario, sta predisponendo nuovi strumenti di governo del territorio: il “Disegno<br />
Strategico Territoriale per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria”<br />
(DST) 100 e il Piano Paesaggistico Regionale (PPR). Questo processo inizia con la<br />
redazione del Rapporto finale sulla “Indagine sul paesaggio umbro, finalizzata<br />
all’adeguamento del PUT e dei PTCP” 101 (2005). In questo Documento il paesaggio<br />
viene considerato come “un patrimonio di risorse identitarie” 102 , che per essere<br />
conservate e valorizzate richiedono <strong>una</strong> profonda comprensione dei processi<br />
che hanno operato, interagito e si sono evoluti nel corso degli anni, tenendo sempre<br />
presente il contesto all’interno dei quali si sono formati e si sono trasformati.<br />
Il processo di identificazione delle strategie del piano si deve quindi porre<br />
l’obiettivo della tutela, della conservazione e del recupero delle risorse identitarie,<br />
ricomposte in sistemi coerenti (risorse storico-culturali, risorse fisicoambientali,<br />
risorse socio-simboliche), in grado di esprimere i caratteri dei luoghi<br />
in termini di prevalenza (Clementi, 2002). A questo proposito «è stata predisposta<br />
<strong>una</strong> metodologia dei paesaggi identitari dal punto di vista della ruralità e delle<br />
componenti agricole presenti» che considera fattori come il numero degli occupati<br />
in agricoltura, il numero delle aziende, di animali allevati, etc. (Torquati, 2007a:<br />
72).<br />
a. Disegno Strategico Territoriale<br />
Il DST che ridisegna il ruolo dell’Umbria nel contesto nazionale come “territorio-snodo”<br />
per la posizione di <strong>una</strong> “centralità” che non è da intendersi solo in<br />
termini geografici o infrastrutturali, ma da concepire come promozione attiva delle<br />
relazioni tra i territori dell’Italia centrale e, per suo tramite, come rafforzamento<br />
delle relazioni tra il Nord e il Sud del Paese.<br />
100<br />
Nel processo di elaborazione del Quadro Strategico Nazionale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha richiesto<br />
alle Amministrazioni centrali, regionali e locali di definire per gli anni 2005-2005 i propri Documenti Strategici per concorrere,<br />
in un quadro di solidarietà, alla realizzazione di comuni e condivisi obiettivi di sviluppo competitivo e sostenibile del<br />
territorio nazionale. Il DST è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1903 del 22 dicembre 2008.<br />
101<br />
Il rapporto finale, consegnato in bozza nel gennaio del 2005, è stato redatto da un gruppo di lavoro coordinato da Alberto<br />
Clementi e Gianluigi Nigro.<br />
102<br />
La visione patrimoniale del paesaggio è stata introdotta da Alberto Clementi come orizzonte della ricerca SIU – UCBAP<br />
Ministero per i Beni e le Attività Culturali sulla metodologia per l’applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio,<br />
pubblicata in Clementi A., a cura di (2002), Interpretazioni di paesaggio, Roma, Meltemi editore, pp. 13-52.<br />
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