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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Assisi: il riconoscimento dell’UNESCO, l’agricoltura e le aree naturali protette<br />

paesaggio rurale.<br />

Nella sesta parte del rapporto vengono riportati gli strumenti urbanistici in vigore<br />

(PUT, PTCP, PRG) e il loro ruolo <strong>nella</strong> protezione del sito, con proposte di<br />

modifiche per migliorarla. Per quanto riguarda il PUT regionale e il PTCP provinciale,<br />

viene sottolineato come l’adeguamento dei due strumenti urbanistici al Codice<br />

Urbani comporterà <strong>una</strong> <strong>maggiore</strong> attenzione al paesaggio, che si rifletterà positivamente<br />

sulla protezione del sito. Per quanto riguarda il livello locale, viene<br />

fatto riferimento soprattutto agli studi e alle analisi che sono state condotte per il<br />

nuovo PRG, parte strutturale. Infatti oltre al censimento di tutti gli edifici storici<br />

presenti nel territorio rurale, finalizzato ad approfondire la conoscenza del patrimonio<br />

e a valutarne lo stato di conservazione e di tutela, è previsto che vengano<br />

censiti anche altri elementi del territorio rurale quali le reti dei percorsi storici, le<br />

strutture agrarie storiche, i valori sociali e simbolici e i valori paesaggistici. Inoltre,<br />

sempre in previsione del nuovo PRG, è prevista l’ultimazione del SIT (Sistema<br />

Informatico Territoriale), strumento fondamentale per implementare e modificare<br />

le informazioni sul territorio com<strong>una</strong>le che possono essere visualizzate su<br />

base territoriale. Inoltre è prevista anche <strong>una</strong> campagna fotografica dei beni culturali<br />

urbani e rurali.<br />

Per quanto riguarda lo stato di conservazione, tra i fattori di pressione che influiscono<br />

sul processo di conservazione sono indicate le catastrofi naturali, la<br />

pressione dovuta al turismo e ai visitatori, e anche “i regimi agricoli e forestali”,<br />

anche se nessuno di questi fattori viene considerato <strong>una</strong> minaccia allo status di<br />

patrimonio mondiale. Il flusso turistico nei cinque anni successivi all’iscrizione,<br />

valutato in base agli ingressi alla basilica di San Francesco, è risultato pari a 6 milioni.<br />

L’afflusso annuo, superata la situazione critica generata dal sisma del 1997,<br />

si è sostanzialmente stabilizzato attorno ad <strong>una</strong> media di 1,2 milioni di turisti con<br />

<strong>una</strong> durata media del soggiorno di due giorni. Soprattutto dopo il terremoto del<br />

1997 sono aumentate le attività commerciali legate al settore turistico, a scapito<br />

delle attività tradizionali di servizio alla residenza, e si è modificata l’utilizzazione<br />

degli spazi pubblici.<br />

La concentrazione del flusso turistico in alcuni mesi dell’anno (marzo - ottobre)<br />

provoca disequilibri sia alle attività commerciali, nei periodi di poco afflusso,<br />

sia alla qualità della vita dei residenti nei periodi di afflusso, in particolare per le<br />

difficoltà di circolazione. Le misure previste interessano sia interventi di miglioramento<br />

dell’accessibilità e dell’offerta di parcheggi sia <strong>una</strong> migliore <strong>integrazione</strong><br />

e valorizzazione di tutte le risorse presenti, attraverso la realizzazione di itinerari<br />

turistico-culturali e di un percorso di pellegrinaggio pedonale di connessione tra i<br />

principali luoghi religiosi della città e il territorio, attraverso il restauro e la riqualificazione<br />

delle antiche tracce ancora esistenti.<br />

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