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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Il settore agricolo dell’area di studio<br />

L’ultima classe è caratterizzata dalla presenza di “imprese grandi a orientamento<br />

zootecnico”, che hanno un corpo aziendale distribuito in più di un Comune<br />

e presentano <strong>una</strong> superficie media superiore ai 20 ettari comprensiva anche di terreni<br />

condotti in affitto. Le imprese sono dotate di partita IVA, impiegano più di<br />

<strong>una</strong> unità lavorativa, e alcune esercitano anche l’attività agrituristica.<br />

Anche la cluster analysis evidenzia un’agricoltura in cui predominano la coltura<br />

dell’olivo da <strong>una</strong> parte e la cerealicoltura-zootecnia dall’altra (come indicato<br />

già dalle analisi descrittive).<br />

È interessante notare come i fattori discriminanti per la classificazione delle aziende<br />

all’interno di questi due gruppi siano, da un lato, la dimensione fisica<br />

dell’azienda (SAU) e la residenzialità dell’imprenditore (indicata da un alto uso di<br />

suolo non agricolo, che indica la presenza di fabbricati) e, dall’altro, la diversificazione<br />

aziendale (indicata dalla presenza della P.IVA e dell’attività agrituristica)<br />

e la dimensione economica e come in entrambi i casi sia fondamentale<br />

l’orientamento tecnico economico dell’azienda.<br />

I limiti di questa analisi sono la ridistribuzione di alcune variabili (avvenuta<br />

durante l’ACM), che ha portato alla non considerazione delle aziende ortofrutticole<br />

e vivaistiche.<br />

Anche se ha messo comunque in evidenza come sia discriminante l’uso del<br />

suolo e la dimensione dell’azienda (fattori che hanno portato alla differenziazione<br />

dei gruppi) e l’importanza della funzione residenziale.<br />

8.3 Definizione delle Tipologie aziendali<br />

I due parametri scelti per la definizione delle tipologie aziendali sono<br />

l’orientamento tecnico economico e la dimensione economica espressa in UDE.<br />

Questi due indicatori, che sono in grado di fornire indicazioni sulla dimensione<br />

economica (UDE), sull'indirizzo produttivo e sul grado di specializzazione aziendale<br />

(OTE), rappresentano anche i due criteri di classificazione utilizzati dalla Rete<br />

di Informazione Contabile Agricola (RICA). Questa scelta metodologica, oltre<br />

ad essere riconosciuta e utilizzata a livello europeo, consente di considerare le aziende<br />

escluse dall’analisi statistica o per la loro bassa incidenza percentuale (che<br />

ha portato alla loro ridistribuzione nel corso dell’analisi) o per l’assenza di alcuni<br />

dati aziendali come nel caso dell’aziende zootecniche senza terra (che ha portato<br />

alla loro esclusione dal campione analizzato statisticamente).<br />

In questo modo è stato possibile considerare la totalità delle aziende presenti<br />

nel territorio che, indipendentemente dalla loro incidenza numerica o dai dati disponibili,<br />

caratterizzano l’area di studio e l’economia della zona (es. aziende ortofrutticole<br />

e vivaistiche). I due indicatori sono comunque correlati alle altre variabili<br />

presenti nel SIAA (quali: la superficie aziendale, l’uso del suolo e la presenza<br />

dell’attività zootecnica) e sono stati utilizzati anche da studi precedenti per la de-<br />

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