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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Gli agricoltori<br />

trice, impresa capitalistica, impresa lavoratrice-capitalistica 173 ); 3) la forma di<br />

conduzione (in proprietà, in affitto, in proprietà e in affitto, altro uso); 4) la struttura<br />

dell’ occupazione 174 (full-time 175 , part-time professionale 176 , part-time accessorio<br />

177 , hobby 178 ); 5) la presenza di diversificazione aziendale e tipologia prevalente;<br />

6) gli investimenti recenti nelle strutture o nei processi di produzione; 7) la<br />

commercializzazione dei prodotti (autoconsumo, vendita diretta, vendita commerciale<br />

o industriale).<br />

Le caratteristiche dalla 1 alla 4 sono indicazioni certe in quanto desunte dal<br />

SIAA, le caratteristiche dalla 5 alla 7 sono indicazioni stimate in quanto desunte<br />

prevalentemente dall’indagine diretta aziendale, dagli incontri con i tecnici delle<br />

Associazioni di categoria e con gli agronomi che operano nel territorio di indagine.<br />

Dalle riflessioni condotte per ogni tipologia sono state elaborate previsioni sulla<br />

“stabilità” economica e sociale arrivando a definire tre tendenze: 1) in permanenza;<br />

2) in transizione; 3) in abbandono.<br />

La matrice delle strategie è stata completata riportando anche le problematiche<br />

comuni alle singole classi di OTE e alle singole classi di UDE.<br />

9.3 Definizione della componente sociale e sua rappresentazione cartografica<br />

Della componente sociale è stato privilegiato l’aspetto relativo alle strategie<br />

imprenditoriali, legate a tendenze di permanenza, transizione e abbandono<br />

dell’attività agricola. Si è ritenuto che questo fattore sia quello decisivo per la pianificazione<br />

degli spazi agricoli, pur <strong>nella</strong> consapevolezza che la componente sociale<br />

possa essere analizzata e “rappresentata” rispetto ad <strong>una</strong> grande molteplicità<br />

di fattori .<br />

Ad <strong>una</strong> specifica tipologia aziendale, come emerge dallo schema 1, possono<br />

corrispondere più categorie evolutive (permanenza, transizione e abbandono).<br />

Sono state considerate “in permanenza” le unità aziendali appartenenti alle tipologie<br />

2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, quindi le imprese (medie, grandi, molto<br />

grandi), le imprese piccole e le aziende non imprese, condotte da imprenditori agricoli<br />

che hanno adottato strategie di deepening 179 e/o broadening 180 . Apparten-<br />

173<br />

a) impresa coltivatrice, quando l'imprenditore impiega nell'azienda il lavoro proprio e dei propri familiari; b) impresa<br />

capitalistica, quando il lavoro manuale è fornito da lavoratori assunti dall'imprenditore; c) impresa lavoratrice-capitalistica,<br />

quando l'imprenditore lavora solo parzialmente in azienda.<br />

174<br />

E’ stata fatta un’approssimazione considerando solo il reddito agricolo del conduttore aziendale e non di tutta la famiglia.<br />

175<br />

Quando il conduttore lavora esclusivamente in azienda, quindi il reddito agricolo per lui è “esclusivo”.<br />

176<br />

Quando il conduttore lavora in azienda in modo prevalente (>2/3).<br />

177<br />

Quando il conduttore lavora prevalentemente fuori azienda.<br />

178<br />

Quando il conduttore aziendale non ha un reddito proveniente dall’attività agricola.<br />

179<br />

Definito come “valorizzazione” e si riferisce a quelle attività che consentono di aumentare e conservare il valore aggiunto<br />

per prodotto: agricoltura organica, produzione di qualità, trasformazione dei prodotti in azienda, filiere corte.<br />

177

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