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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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L’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio<br />

com<strong>una</strong>le, in Umbria, come in altre regioni, si è cercato per molto tempo di individuare<br />

un livello intermedio di pianificazione fra la dimensione com<strong>una</strong>le e<br />

l’area vasta provinciale, ma la difficoltà ad identificare questo nuovo ambito amministrativo,<br />

peraltro non previsto dall’ordinamento delle autonomie locali, ha<br />

segnato la fine di questa esperienza, che è stata comunque concretamente perseguita<br />

<strong>nella</strong> Valle Umbra Nord con la redazione di un Piano Urbanistico Comprensoriale<br />

(PUC).<br />

6.2.1 Dal 1950 al 1970: le prime esperienze di pianificazione<br />

Tra gli anni Cinquanta e Sessanta i Comuni di Assisi e Bastia Umbra hanno<br />

conferito l’incarico per la redazione del loro Piano Regolatore Generale (PRG)<br />

allo stesso progettista, l’urbanista Giovanni Astengo 106 . La diversità strutturale dei<br />

due territori si è riflessa anche nelle differenti motivazioni che hanno portato i due<br />

comuni a dotarsi di un PRG e, soprattutto, nelle differenti impostazioni adottate<br />

dal progettista nell’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura all’interno degli strumenti urbanistici<br />

e nel ruolo affidato alle zone agricole nelle strategie di governo del territorio<br />

com<strong>una</strong>le.<br />

Il primo PRG di Assisi (1958)<br />

Piuttosto lungo e complesso è stato il rapporto tra il progettista Giovanni Astengo<br />

e la città di Assisi, durato quasi un ventennio 107 e conclusosi con la reda-<br />

106 Giovanni Astengo (1915-1990) ha avuto un ruolo fondamentale nell’impostazione e nello sviluppo della disciplina urbanistica<br />

e della pianificazione territoriale, soprattutto in Umbria, attraverso la redazione del PRG di Gubbio (1951-1960), del<br />

primo PRG di Assisi (1955-1958), che ha costituito un vero e proprio modello di riferimento in materia, del PRG di Bastia<br />

(1965-1966) e del secondo PRG di Assisi (1966-1969). Astengo ha coordinato anche le ricerche e gli studi in materia urbanistica<br />

e di assetto del territorio nell’ambito del Piano di Sviluppo Economico dell’Umbria (1960-1964). Nella collana del<br />

Piano era prevista la pubblicazione di uno studio di Astengo sui “Centri storici del contado perugino” che è però restato<br />

inedito.<br />

107 Giovanni Astengo ha lavorato alla progettazione degli strumenti urbanistici di Assisi dal 1955 al 1966 e durante questo<br />

periodo ha redatto due PRG. Il primo, è stato commissionato dal Comune nel 1955 e adottato nel 1958 con delibera consiliare<br />

n. 19/16, ratificata dalla Giunta Provinciale Amministrativa (GPA) con deliberazione n. 1439/1958. Il Consiglio com<strong>una</strong>le<br />

di Assisi, che non aveva ancora formalmente approvato il Piano di Astengo, lo ha rigettato con propria deliberazione<br />

assunta il 21 febbraio 1959, che non è stata però ratificata dalla GPA perché nel frattempo il Consiglio Superiore dei LL.<br />

PP. aveva espresso in assemblea generale il 30 luglio del 1959 il proprio assenso di massima al PRG di Assisi, tradotto poi<br />

in un dettagliato parere (n. 122/1959), trasmesso ufficialmente al Comune nel novembre dello stesso anno. Per risolvere la<br />

paradossale situazione di avere un PRG formalmente valido, ma respinto dal Consiglio Com<strong>una</strong>le, il Comune di Assisi ha<br />

conferito ad Astengo un secondo incarico per redigere un nuovo PRG che è stato adottato nel 1969 ed approvato dal Ministero<br />

dei Lavori Pubblici nel marzo del 1972. A questo punto il Comune si è trovato <strong>nella</strong> condizione di avere due PRG,<br />

entrambi in vigore. Questa singolare situazione si era nel frattempo ulteriormente complicata per effetto del Piano Territoriale<br />

Paesistico (PTP) di cui il Comune di Assisi si doveva obbligatoriamente dotare per effetto del vincolo paesistico apposto<br />

sull’intero territorio com<strong>una</strong>le ai sensi della legge 1947/1939. Per l’elaborazione del PTP il Ministero aveva costituito<br />

un’apposita Commissione, insediatasi il 7 luglio 1958, per la sua elaborazione. Nel frattempo era stata approvata la cosiddetta<br />

“Legge speciale per Assisi” (n. 976/1957) che prevedeva facilitazioni fiscali ed altre provvidenze per nuovi insediamenti<br />

produttivi da localizzate nel territorio com<strong>una</strong>le e per il trasferimento delle attività dal Centro storico. La difficile<br />

mediazione fra opposte esigenze fu raggiunta nel febbraio del 1960 con l’adozione del PTP da parte del Comune e la sua<br />

successiva approvazione in sede di Assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 19 aprile 1961. La<br />

prevalenza attribuita dalla legge al PTP rispetto al PRG rendeva difficile la coesistenza fra i due strumenti considerato<br />

anche che l’Amministrazione com<strong>una</strong>le era interessata a cogliere tutte le opportunità offerte dalla legge speciale, autorizzando<br />

la disseminazione degli interventi senza tener in alcun conto le meditate indicazioni del Piano di Astengo. Con<br />

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