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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Gli agricoltori<br />

Pochissime sono le aziende che si avvalgono di <strong>una</strong> certificazione di qualità del<br />

prodotto e dei processi di produzione.<br />

Investimenti strutturali da parte del comune<br />

È stato chiesto agli imprenditori cosa ne pensassero di tre progetti di cui si sta<br />

discutendo nelle amministrazioni com<strong>una</strong>li: la costituzione di un parco agricolo<br />

(nell’area agricola compresa tra Assisi e Santa Maria degli Angeli) e la creazione<br />

di due punti vendita diretta nei Comuni di Assisi e di Bettona. Nel contesto<br />

dell’intervista è stato specificato che si trattava di progetti solo teorici e ancora<br />

non ben definiti e sono state spiegate le caratteristiche di un parco agricolo. Alla<br />

parola parco tutti hanno reagito con <strong>una</strong> certa diffidenza anche se la loro azienda<br />

non ricadeva nei confini prospettati. Quindi è stato necessario precisare che il parco<br />

non avrebbe avuto la funzione di vincolare l’attività agricola, quanto di valorizzarla<br />

e di garantire il proseguimento dell’attività, ponendo un vincolo di inedificabilità<br />

sui terreni. Spesso, per maggior chiarezza, è stato preso come riferimento<br />

il Parco Agricolo Sud di Milano e a quel punto le opinioni sono in parte cambiate.<br />

Tutti gli imprenditori hanno sottolineato come sia fondamentale evitare di<br />

imporre altri vincoli o “norme”, a cui dovrebbero soggiacere. Più diffuso il consenso<br />

per la costituzione di due punti vendita, anche se diverse sono state le osservazioni<br />

in proposito. Soprattutto sulla modalità di vendita dei prodotti infatti<br />

molti imprenditori hanno precisato che non avrebbero tempo, soprattutto in alcuni<br />

periodi, di occuparsi anche della commercializzazione dei prodotti e che quindi<br />

non riuscirebbero a garantire <strong>una</strong> loro presenza nel punto vendita scelto.<br />

Sezione VI: Diversificazione aziendale (DIV)<br />

Forme di diversificazione dell’attività agricola<br />

L’88% degli imprenditori intervistati adotta almeno <strong>una</strong> forma di diversificazione:<br />

quella più frequente è la vendita diretta, seguono l’attività agrituristica, la<br />

realizzazione di alcune fasi di trasformazione e confezionamento dei prodotti, attività<br />

di tipo ricreativo ed educativo (es. visite delle scuole in azienda) e infine<br />

attività legate alla cura e gestione del paesaggio e dell’ambiente.<br />

Solo il 12% degli imprenditori intervistati non ha diversificato la propria attività.<br />

Le ragioni della mancata diversificazione risiedono <strong>nella</strong> scarsità di personale<br />

disponibile in azienda, e/o dell’eccessivo capitale necessario per realizzare investimenti<br />

necessari, e/o della difficoltà ad accedere ai finanziamenti comunitari.<br />

Vi sono però anche imprenditori che si occupano delle “altre” attività, a scapito<br />

di quella produttiva (agricola). Uno degli imprenditori intervistati ha affermato di<br />

occuparsi direttamente e a tempo pieno dell’attività turistica trascurando l’attività<br />

agricola, sempre meno remunerativa, delegandola completamente a contoterzisti.<br />

Ritiene, inoltre, che la coltivazione dei terreni sia funzionale al solo mantenimento<br />

dell’ambiente rurale, in cui si trova l’agriturismo.<br />

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