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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Gli agricoltori<br />

Struttura aziendale<br />

Le aziende che si sono formate tra gli anni Cinquanta e Sessanta hanno di solito<br />

apportato cambiamenti strutturali nell’ordinamento produttivo e investito in<br />

modo significativo tra gli anni Settanta e Ottanta. La maggior parte delle aziende<br />

in quel periodo si è specializzata, optando per <strong>una</strong> o due colture e nel caso delle<br />

aziende zootecniche ha deciso di puntare sulla linea carne o latte. Quindi si è persa<br />

<strong>una</strong> certa variabilità e diversificazione colturale, che nell’assetto mezzadrile era<br />

mantenuta grazie al lavoro di sei, sette persone, mentre era impossibile da mantenere<br />

nel nuovo assetto per il numero ridotto di addetti full time nell’azienda e soprattutto<br />

per la diversa forma di “commercializzazione” dei prodotti. Tuttavia vi<br />

sono anche aziende che hanno conservato immutata la struttura e la dimensione<br />

aziendale, non cambiando neanche l’orientamento produttivo. Si tratta per lo più<br />

di aziende, la cui produzione assicura poco più dell’autosufficienza alimentare<br />

dell’agricoltore e della sua famiglia.<br />

Al contrario le aziende di recente formazione sono già nate con <strong>una</strong> precisa<br />

specializzazione produttiva, in quanto gli imprenditori hanno investito in agricoltura,<br />

avendo già chiaro il tipo di produzione e prodotto che volevano ottenere.<br />

Le forme di diversificazione aziendale (vendita diretta, agriturismo…) giocano<br />

un ruolo importante nel ricambio generazionale da <strong>una</strong> parte perché queste modifiche,<br />

apportate dai genitori, stimolano i giovani a rimanere in agricoltura e<br />

dall’altra è proprio l’ingresso delle giovani generazioni a determinarle.<br />

La maggior parte delle aziende sono a conduzione diretta con i terreni o completamente<br />

in proprietà o in parte o totalmente in affitto.<br />

Quasi tutte le aziende si avvalgono di manodopera familiare impiegata a tempo<br />

pieno o parziale e pochissime sono quelle che si avvalgono di salariati a tempo<br />

pieno; la maggior parte infatti assume stagionali nei momenti di massimo carico<br />

di lavoro (es. nel caso di aziende olivicole nel momento della raccolta).<br />

Sezione III: Forma di commercializzazione dei prodotti e variazione nel<br />

corso degli anni (COM)<br />

Forma di commercializzazione dei prodotti<br />

Diversi sono gli sbocchi commerciali dei prodotti e di solito soprattutto le aziende<br />

più grandi si avvalgono di più canali di commercializzazione per ciascun<br />

prodotto (vendita diretta, vendita a consorzi o cooperative o grossisti).<br />

Tutte le forme di commercializzazione presentano vantaggi e svantaggi. Diverse<br />

sono le forme di vendita diretta, priva di intermediari tra l’imprenditore agricolo<br />

e l’acquirente, (es. spaccio aziendale, e-commerce, vendita a ristoranti, gruppi<br />

di acquisto etc). Il principale vantaggio della vendita diretta è la <strong>maggiore</strong> remuneratività<br />

dei prodotti per l’imprenditore (che fissa il prezzo e viene pagato per la<br />

qualità dei prodotti) e la maggior convenienza per il consumatore (che riesce a<br />

pagare forse meno rispetto anche al prezzo del supermercato e che comunque ac-<br />

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