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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Assisi: il riconoscimento dell’UNESCO, l’agricoltura e le aree naturali protette<br />

Dall’analisi dei Piani di Gestione dei quattro Siti ricadenti nel Comune di Assisi<br />

emerge che solo il Sito SIC “Fosso delle Carceri” non presenta attività agricole<br />

al suo interno, al contrario negli altri insistono aree agricole a pascolo e a seminativo.<br />

Nei Piani di Gestione dei tre siti rimanenti vengono indicate come minacce,<br />

da un lato, l’utilizzo di pratiche agricole moderne più inquinanti e la semplificazione<br />

del mosaico paesaggistico, determinata dalla meccanizzazione delle operazioni<br />

colturali, ma dall’altro, nelle aree del Monte Subasio e dei Colli della Selvalonga,<br />

viene considerata <strong>una</strong> minaccia anche l’abbandono della zootecnia. Nei<br />

Piani di Gestione dei due siti viene messa in evidenza l’importanza del pascolo<br />

per il mantenimento del cotico erboso e dell’arbusteto e per il controllo<br />

dell’espansione del bosco. Per entrambi i siti vengono previste forme di incentivo<br />

economico per il mantenimento delle «forme tradizionali di allevamento», che<br />

rispettino massimali di carico del bestiame e tecniche di pascolamento, per favorire<br />

la rotazione del bestiame sia tra i comparti, sia all’interno degli stessi.<br />

Nei Piani di Gestione dei Colli della Selvalonga e del Fiume Tescio, in cui sono<br />

presenti aree a seminativo viene proposta la riduzione dell’impiego di prodotti<br />

chimici. Per il sito dei Colli della Selvalonga viene indicato anche il mantenimento<br />

di fasce di vegetazione spontanea, siepi e filari e alberi isolati, al fine di ristabilire<br />

il mosaico ambientale di tipo rurale, indispensabile alla sopravvivenza di <strong>una</strong><br />

notevole varietà di specie animali. Mentre per il sito del Fiume Tescio viene indicato<br />

come limite per la coltivazione la distanza di 15 metri dalla sponda del fiume.<br />

In tutti e tre i piani viene considerata come compatibile l’attività apistica, ritenuta<br />

un’attività a basso impatto, che tramite l’apporto di impollinatori svolge <strong>una</strong><br />

funzione miglioratrice dell’ambiente naturale.<br />

Nei Piani dei Siti Sic, come nel Piano del Parco, non vi sono vincoli o limiti<br />

per l’attività agricola e zootecnica, fatta eccezione per alcuni accorgimenti per il<br />

miglioramento della sua sostenibilità. Bisognerebbe verificare se le indicazioni in<br />

merito agli incentivi per il mantenimento dell’attività zootecnica (Piani SIC) o alla<br />

promozione della multifunzionalità e all’adozione dei metodi biologici (Piano del<br />

Parco), siano solo dichiarazione di intenti o siano disponibili adeguate risorse finanziare,<br />

per sostenere l’agricoltura in queste aree marginali.<br />

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