Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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Conflitti e contrasti in atto<br />
provvedimenti di carcerazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione<br />
della CODEP e di arresto domiciliare per i tecnici della Sezione territoriale<br />
dell’ARPA, mentre 86 persone sono state denunciate in stato di libertà.<br />
10.2 Contrasti in atto a Cannara: la “Cipolla di Cannara” e i disciplinari<br />
di produzione<br />
La cipolla, come evidenziato nel capitolo relativo all’area di studio, è un prodotto<br />
tradizionale del comune di Cannara. I terreni argilloso-sabbiosi, ricchi di<br />
silice, sufficientemente porosi e con buone capacità drenanti hanno mostrato caratteristiche<br />
ideali per lo sviluppo del bulbo della cipolla, che necessita di frequenti<br />
irrigazioni, ma non tollera il ristagno dell’acqua. Caratteristica dell’area è anche<br />
la “tecnica” di lavorazione del prodotto che viene legato in “trecce” o in “mazzocchi”,<br />
in modo tale da migliorare la sua conservazione.<br />
Nonostante si parli comunemente di “Cipolla di Cannara”, la denominazione di<br />
questo prodotto non deriva da <strong>una</strong> specifica varietà locale di cipolla, ma solo dal<br />
luogo di tradizionale coltivazione. Infatti le tre varietà prevalentemente prodotte<br />
sono: la Rossa di Toscana o di Firenze (bulbo di colore rosso intenso a forma sferica<br />
e schiacciata <strong>nella</strong> parte superiore), la Borettana di Rovato (a bulbo appiattito<br />
color giallo paglierino) e la Dorata di Parma (bulbo dorato simile ad <strong>una</strong> trottola,<br />
con la parte superiore appiattita).<br />
L’occasione per salvaguardare questo prodotto si è presentata nel 2000 quando<br />
la Regione dell’Umbria, in ottemperanza a quanto previsto dal DM n.<br />
350/1999 190 , ha compilato l’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del<br />
proprio territorio, inserendo anche la “Cipolla di Cannara” senza però risolvere<br />
l’ambiguità della sua denominazione 191 .<br />
Per la sua valorizzazione la Comunità Montana del Trasimeno (a cui apparteneva<br />
a quel tempo il Comune di Cannara ora inserito <strong>nella</strong> Comunità Montana dei<br />
Monti Martani e del Subasio), sostenuta dal GAL Valle Umbra e Sibillini e dal<br />
Comune di Cannara stesso, ha contattato l’Associazione nazionale Slow Food per<br />
la creazione in Umbria di un Presidio dell’Arca dei Sapori dedicato alla “Cipolla<br />
di Cannara”.<br />
190 Il Decreto Ministeriale n. 350/1999 è stato emanato in attuazione dell’art. 8 del Decreto Legislativo n. 173/1998 che<br />
istituiva un Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, sulla base delle indicazioni fornite dalle Regioni, allo<br />
scopo di salvaguardare produzioni che, proprio per il loro carattere tradizionale, non sono conformi alla normative vigenti.<br />
L’inserimento nell’elenco nazionale, anche se non comporta particolari vantaggi, né prevede specifiche azioni di promozione<br />
e di valorizzazione, consente di ottenere le eventuali deroghe necessarie per mantenere in atto la produzione.<br />
191 L’unica utilizzazione dell’elenco regionale è quella adottata dall’Associazione Interregionale delle Camere di Commercio<br />
che ha approvato un “Disciplinare della Ristorazione Tipica Certificata” che attribuisce il riconoscimento di “Ristorante<br />
tipico” a quegli esercizi che si impegnano ad inserire nel loro menu pietanze preparate con prodotti riconosciuti come “tradizionali”<br />
dalle regioni di appartenenza. I ristoranti umbri che vogliono ottenere il riconoscimento della Camera di Commercio<br />
devono inserire nel loro menù un numero minimo obbligatorio di piatti preparati con prodotti tradizionali indicati<br />
nel Disciplinare. La Cipolla di Cannara, in particolare, è presente sia negli antipasti (Frittata con Cipolla di Cannara), sia<br />
nei contorni (Cipollata di Cannara, Cipolle di Cannara sotto la brace, Parmigiana di Cipolle di Cannara).<br />
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