Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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L’area di studio: i comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona e Cannara<br />
Lo scenario descritto mette in risalto come la struttura socio-economica abbia<br />
subito notevoli mutamenti nel corso degli anni e come essa sia essenzialmente<br />
fondata su un sistema produttivo in fase di consolidamento.<br />
In queste dinamiche hanno influito fattori di diversa natura per i singoli comuni,<br />
che è opportuno esaminare in dettaglio.<br />
Nel caso di Assisi la scelta di “consacrare” il centro storico del capoluogo alla<br />
celebrazione della figura di San Francesco, conservando o addirittura “riproducendo”<br />
il carattere medievale dell’edificato con la conseguente espulsione delle<br />
attività produttive ritenute incompatibili, favorita dalla citata legge speciale del<br />
1957, ha comportato <strong>una</strong> pronunciata terziarizzazione, finalizzata soprattutto al<br />
turismo religioso ma anche alla convegnistica, di gran parte del patrimonio edilizio.<br />
Il Comune ha aumentato progressivamente la capacità ricettiva alberghiera, che<br />
da 1500 posti letto risultati nel 1958 (Astengo, 1958) ha raggiunto 10.000 posti<br />
letto nel 2007, con <strong>una</strong> progressione costante ancora in atto.<br />
Questa dotazione, addirittura superiore a quella del comune di Perugia, si traduce<br />
in <strong>una</strong> presenza stagionale di persone numericamente rilevante e ancor più<br />
significativa per le trasformazioni che essa necessariamente determina <strong>nella</strong> struttura<br />
commerciale e nell’erogazione dei servizi.<br />
Ad accentuare il processo di terziarizzazione della città di Assisi, oltre alla sua<br />
funzione di polo turistico di rilevanza internazionale, ha contribuito anche la localizzazione<br />
di servizi di tipo amministrativo, formativo e sanitario di ambito comprensoriale,<br />
che assegnano alla città un ruolo di capo-area <strong>nella</strong> fornitura dei servizi<br />
civili.<br />
La fascia di rispetto, che ha mantenuto distanti il capoluogo com<strong>una</strong>le e la sua<br />
frazione più popolosa, S. Maria degli Angeli, ha contribuito a separare anche le<br />
funzioni fra i due centri, affidando a quest’ultima, che svolge comunque un ruolo<br />
significativo nel turismo religioso per la presenza del Santuario, le funzioni di polo<br />
commerciale e produttivo esaltate dalla contiguità con Bastia Umbra.<br />
Bastia ha tratto vantaggio dalla sua posizione baricentrica e di crocevia, e<br />
dall’essere, anche se di modeste dimensioni, pur sempre il più cospicuo insediamento<br />
di pianura rispetto ai circostanti castelli assisani e perugini, da Palazzo, a<br />
Petrignano, a Ripa, a S.Egidio e Collestrada, e dalla rilevante distanza che, per<br />
contro, hanno gli stessi capoluoghi collinari di Assisi, Perugia, rispetto alle loro<br />
campagne di pianura.<br />
La posizione baricentrica rispetto a questo vasto intorno, che si svolge per un<br />
raggio di 5-7 km, con <strong>una</strong> superficie di 7-8 mila ha, ha quindi consentito a Bastia<br />
Umbra di svolgere <strong>una</strong> funzione ben più importante di quella limitata al solo territorio<br />
di sua pertinenza.<br />
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