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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Considerazioni conclusive<br />

punti di origine (globale, nazionale, regionale, locale) (Murdoch, 2006), e che<br />

producono diverse forme di “ruralità”. Esse si fondano da <strong>una</strong> parte sulla presenza<br />

dell’agricoltura come principale modo di occupazione dei suoli, e dall’ altra sulla<br />

capacità degli attori di promuovere dinamiche di sviluppo locale in termini di ambiente<br />

e di economia anche in altri settori.<br />

Le istituzioni potrebbero avvalersi della collaborazione delle Associazioni di<br />

categoria che, grazie al contatto diretto con gli agricoltori, sono meglio in grado di<br />

tenere conto della complessità di queste reti e delle forme reali e potenziali di sviluppo<br />

locale, che costituiscono il contesto in cui si producono la “stabilità” aziendale<br />

e/o i “rischi” di eventuale abbandono, rendendo le aree agricole più o meno<br />

“stabili”. La conoscenza delle dinamiche in atto nelle aree rurali e la previsione<br />

delle possibili trasformazioni dovrebbero essere integrate nel PPR dell’Umbria,<br />

strumento preposto alla previsione delle trasformazioni e al loro governo, a partire<br />

dalla loro puntuale individuazione negli strumenti urbanistici com<strong>una</strong>li, chiamati<br />

ad adeguarsi al piano paesaggistico sovraordinato attraverso la determinazione dei<br />

paesaggi locali. Nel caso specifico dei paesaggi agricoli potrebbe essere questa<br />

un’occasione importante per prevedere e gestire le loro possibili trasformazioni.<br />

In linea anche con l’importanza crescente che sta assumendo il rapporto tra agricoltura<br />

e territorio e tra paesaggio e prodotto dove «la certificazione del paesaggio<br />

rappresenta il vero elemento di riconoscibilità e quindi di valorizzazione del<br />

rapporto che esiste tra un prodotto agricolo–agroalimentare con il proprio territorio»<br />

(Sisti, 2009) 196 .<br />

Le domande correlate alla principale sono:<br />

Quali suggerimenti si possono trarre dall’evoluzione dell’<strong>integrazione</strong><br />

dell’agricoltura e delle aree agricole all’interno degli strumenti urbanistici?<br />

Quali prospettive si aprono per l’agricoltura, sulla base delle strategie degli agricoltori<br />

e delle strategie degli amministratori locali espresse nei documenti urbanistici?<br />

Dall’analisi della considerazione dell’agricoltura negli strumenti urbanistici<br />

sono emerse “lacune” e mancate previsioni, che hanno generato conflitti e “vincoli”<br />

che ostacolano l’attività degli imprenditori agricoli.<br />

Quindi si propone di:<br />

- passare da un sistema di divieti e vincoli ad uno di incentivi (già presenti nel<br />

PRG di Astengo del 1958) per il mantenimento del paesaggio agricolo storico e<br />

per il riconoscimento dei servizi che l’imprenditore svolge a favore della collettività.<br />

I contributi dovrebbero essere commisurati sia al beneficio che ne deriva per<br />

196 Citazione tratta dalla lettera inviata da Andrea Sisti, in qualità di Presidente nazionale dell’Ordine degli agronomi, al<br />

Ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, sulle linee guida emerse dal XII Congresso Nazionale degli Agronomi (Reggio Calabria,<br />

8-10 luglio 2009) con particolare riferimento alla certificazione del paesaggio e alla tutela delle produzioni agroalimentari.<br />

199

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