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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Il settore agricolo dell’area di studio<br />

sono considerare comunque imprese a tutti gli effetti (Sotte, 2006). Quindi si è<br />

arrivati ad avere da <strong>una</strong> parte 4 classi e dall’altra 3, ottenendo così 12 tipologie<br />

aziendali. Per quanto riguarda le tipologie, i risultati ottenuti considerando le<br />

2.553 aziende localizzate nel territorio, sono rappresentati <strong>nella</strong> tabella sottostante<br />

(Tab. 8.12).<br />

Da <strong>una</strong> lettura sintetica della tabella si deduce che le aziende non imprese, specializzate<br />

nei seminativi e nelle colture permanenti, sono le più rappresentative e<br />

le aziende numericamente meno rappresentative sono le aziende specializzate in<br />

ortofloricoltura, in particolare le aziende vivaistiche.<br />

8.4 Definizione della componente economica e sua rappresentazione<br />

grafica<br />

I due indicatori economici (UDE e OTE) scelti per individuare le tipologie aziendali<br />

sono gli stessi che si è ritenuto che meglio rappresentassero la componente<br />

economica del settore agro-zootecnico. I due indicatori sono stati rappresentati<br />

graficamente grazie ad un’elaborazione dei dati in ambiente GIS. La cartografia è<br />

stata realizzata dall’unione del SIAA con il tema SIAN “particelle” riferito al<br />

2007 attraverso l’elaborazione di un codice univoco particellare catastale (cfr. paragrafo<br />

4.3). Prima di analizzare le tavole elaborate è necessario premettere che il<br />

16% della superficie risulta “bianco” a causa della mancata corrispondenza tra i<br />

due sistemi riferiti a due anni differenti. Questo si spiega considerando i frazionamenti<br />

(che hanno generato particelle con un identificativo diverso e quindi non<br />

più corrispondente) che possono essere stati determinati o da fenomeni di espansione<br />

urbana o da <strong>una</strong> parcellizzazione dei terreni per cambiamento di destinazione<br />

d’uso o di proprietario.<br />

Per quanto riguarda la dimensione economica delle aziende, dall’analisi della<br />

cartografia si può vedere come è distribuita la “ricchezza” nel territorio e dove<br />

sono localizzate le aziende che hanno <strong>una</strong> <strong>maggiore</strong> “stabilità economica” e quindi<br />

<strong>una</strong> <strong>maggiore</strong> sicurezza nel ricambio generazionale. Dall’analisi cartografica<br />

(Tavola 1 in appendice) si nota come le aziende non imprese e le imprese (piccole,<br />

medie e grandi) sono omogeneamente distribuite nel territorio. Al contrario, le<br />

imprese molto grandi si concentrano prevalentemente nell’area della pianura alluvionale<br />

in prossimità, dei centri urbani di Petrignano di Assisi, Castelnuovo e Tor<br />

d’Andrea, nel comune di Assisi; dei centri di Ospedalicchio e di Costano, nel<br />

Comune di Bastia Umbra; vicino a Passaggio di Bettona, nel comune di Bettona; e<br />

vicino alla città di Cannara, nel comune di Cannara. Questo dato è molto importante<br />

considerando che le imprese più solide da un punto di vista economico e<br />

strutturale sono anche le unità aziendali soggette ad <strong>una</strong> pressione urbana <strong>maggiore</strong>.<br />

Alcune sono anche poste in punti “vincolati”, vicini a corsi idrici o nell’area<br />

dell’aeroporto di Sant’Egidio.<br />

Come premesso all’inizio del paragrafo, il 16% della superficie è rimasto<br />

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