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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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L’evoluzione del concetto di spazio rurale e di agricoltura nel territorio e <strong>nella</strong> Politica<br />

Agricola Comunitaria<br />

Al contrario, il Parco Agricolo di Ciaculli, che pure aveva attirato interesse e<br />

creato aspettative al momento della sua istituzione, non è riuscito a mantenere le<br />

sue promesse, sia per le vicende amministrative del Comune di Palermo, che ha<br />

fatto mancare il suo sostegno e non ha provveduto a tutelare la destinazione agricola<br />

dell’area negli strumenti urbanistici (Carbonara, 2004), sia per lo scarso coinvolgimento<br />

degli imprenditori (Branduini, 2005: 33). L’unico concreto esito<br />

raggiunto è stata la creazione del Presidio Slow Food per la salvaguardia del<br />

“Mandarino Tardivo di Ciaculli”.<br />

I progetti agriurbani, come anche i parchi agricoli, si possono considerare alla<br />

stregua di laboratori empirici in cui sia gli attori socio-economici che ne fanno<br />

parte, sia gli studiosi che i professionisti che lavorano nei territori interessati, hanno<br />

definito un metodo di analisi del territorio e delle risorse ed elaborato strumenti<br />

di gestione (De Biasi, Pujol, 2005). I progetti agriurbani considerati sono riusciti<br />

nell’intento di tutelare gli spazi agricoli nei documenti urbanistici a livello regionale,<br />

dipartimentale, intercom<strong>una</strong>le e com<strong>una</strong>le anche attraverso strumenti specifici<br />

(tipo PRIF 14 e PPAEN 15 ), trasmettendo e garantendo <strong>una</strong> certa stabilità<br />

all’attività agricola. Sono stati meno efficaci nel processo di coinvolgimento dei<br />

cittadini, che non hanno in nessuno dei due casi presi come riferimento preso parte<br />

al progetto. In entrambi i casi i progetti vengono seguiti direttamente da due<br />

“animatrici territoriali” con il compito di tenere sotto controllo il territorio e prevedere<br />

le sue trasformazioni e soprattutto immaginare possibili soluzioni, per<br />

mantenere un’attività agricola vitale e produttiva. Le animatrici si pongono quasi<br />

come “mediatrici” degli interessi dei vari attori economici in gioco e anche delle<br />

amministrazioni com<strong>una</strong>li coinvolte. La presenza di facilitatori garantisce anche il<br />

perseguimento degli obiettivi nonostante il cambiamento delle amministrazioni,<br />

che potrebbero non essere in grado di assicurare la continuità e l’impegno necessari.<br />

Proprio per rispondere alle aspettative create dai progetti agriurbani, in termini<br />

di concezione, di animazione e di coordinamento è nato un “Collectif d'enseignement<br />

et de recherche en agriurbanisme et projet de territoire” (CERAPT), fondato<br />

nel 2007 da alcuni docenti della Scuola di Paesaggio e della Scuola di architettura<br />

di Versailles e della Facoltà di Agraria di Parigi. Un collettivo che affronta ed<br />

14 PRIF è l’acronimo di “périmètres régionaux d’intervention foncière”. Sono delimitati e definiti dal Consiglio com<strong>una</strong>le<br />

in accordo con il consiglio di amministrazione dell’Agence des Espaces Verts (AEV) e poi istituiti con delibere del Consiglio<br />

regionale. All’interno di questi perimetri l’AEV è autorizzata ad acquistare spazi naturali, agricoli o forestali degradati<br />

e a riqualificarli. Le acquisizioni possono essere fatte in via amichevole, a titolo di prelazione, o in alcuni casi, di espropriazione.<br />

Gli spazi vengono poi acquistati da AEV gestiti o dato in affitto a degli agricoltori. Questo intervento va adattato al<br />

contesto in cui viene adottato sulla base del tipo di agricoltura presente e di pressione urbana esercitata (www.aeviledefrance.fr).<br />

15 PPAEN è l’ acronimo di “Périmètres de protection et de mise en valeur des espaces agricoles et naturels périurbains” ,<br />

uno strumento istituito recentemente per combattere l’espansione delle città e per preservare gli spazi periurbani non costruiti.<br />

Infatti sulla base della legge del 23 febbraio 2005 relativa allo sviluppo dei territori rurali viene conferito ai Dipartimenti<br />

<strong>una</strong> nuova competenza: la protezione e la pianificazione degli spazi agricoli e naturali. Per questo motivo sono stati<br />

istituiti e sperimentati nuovi strumenti di intervento (http://www.experimentation-paen.fr/).<br />

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