Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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L’area di studio: i comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona e Cannara<br />
bacco) e commerciali (deposito frigorifero di stoccaggio di carni e uova). Lo sviluppo<br />
delle attività economiche, registrato <strong>nella</strong> prima metà del secolo scorso, soprattutto<br />
a Bastia Umbra, non ha provocato <strong>una</strong> corrispondente espansione<br />
dell’insediamento storico, limitando la crescita dell’edificato ai nuovi insediamenti<br />
produttivi.<br />
Nella foto aerea dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M) di Firenze del 1955<br />
(Fig. 5.3.) è ancora perfettamente leggibile la struttura insediativa storica della<br />
Piana di Assisi, in cui risaltano le due moderne addizioni delle aree produttive di<br />
S. Maria degli Angeli e di Bastia Umbra. La prima, formatasi nei primi decenni<br />
del Novecento a lato dello scalo ferroviario, ospitava il grande stabilimento per la<br />
produzione di perfosfati della Montecatini, due fabbriche di laterizi, <strong>una</strong> fonderia<br />
ed un molino industriale. Gli opifici, gravemente danneggiati dai bombardamenti<br />
sono stati ricostruiti nel dopoguerra, ad eccezione del molino Costanzi (Astengo,<br />
1958). L’area produttiva nell’immagine è resa ancora più evidente, perché è stata<br />
cancellata per motivi militari.<br />
A Bastia Umbra le attività produttive, sorte nei primi decenni del Novecento, si<br />
sono disposte dapprima a ridosso del centro antico, addensandosi successivamente<br />
lungo la strada di collegamento con S. Maria degli Angeli, per l’impedimento<br />
frapposto dal fiume Chiascio e dall’ampia fascia esondabile, lasciata opport<strong>una</strong>mente<br />
libera <strong>nella</strong> direzione opposta verso Perugia. Questo processo di mutazione<br />
non ha interessato il centro di Assisi che, protetto in qualche modo dalla sua natura<br />
di insediamento di pendio, ha visto sorgere ai suoi piedi solo il Seminario Vescovile<br />
“Pio XI”, inaugurato nel 1912, e l’Istituto Serafico per Ciechi e Sordomuti,<br />
completato nel 1940.<br />
La conservazione della struttura urbana antica di Assisi è stata favorita da due<br />
circostanze. La prima, rappresentata dalla cosiddetta “Legge speciale di Assisi” 67 ,<br />
che disponeva agevolazioni finanziarie, amministrative e fiscali per favorire sia il<br />
trasferimento in periferia di imprese localizzate nel centro storico di Assisi, sia<br />
l’impianto di nuove attività <strong>nella</strong> piana sottostante (Roych, 1968). La seconda,<br />
costituita dalle scelte di politica urbanistica, proposte da Giovanni Astengo e adottate<br />
dal Comune nel 1958, che prevedevano un’ampia fascia di rispetto, rendendo<br />
inedificabili le pendici del colle di Assisi (Astengo, 1958).<br />
Il progressivo miglioramento della viabilità di valle, conclusosi negli anni Settanta<br />
con la realizzazione di un nuovo tracciato della Strada statale n. 75 “Centrale<br />
Umbra”, ha creato le condizioni per attrarre la localizzazione di imprese manifatturiere<br />
e commerciali e di nuove residenze lungo l’asse viario principale, fino a<br />
determinare <strong>una</strong> saldatura fra Bastia Umbra e S. Maria degli Angeli, che ormai<br />
costituiscono praticamente un unico insediamento.<br />
67 L. n. 976/1957 relativa ai “Provvedimenti per la salvaguardia del carattere storico, monumentale e artistico della città e<br />
del territorio di Assisi”<br />
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