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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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Gli agricoltori<br />

quista un prodotto “più sicuro”). I limiti legati a questa forma di commercializzazione<br />

sono: l’insicurezza di vendere il prodotto, la necessità di svolgere anche la<br />

funzione di commercializzazione e di garantire, nel caso dell’ortofrutta, <strong>una</strong> certa<br />

varietà nell’offerta e produzioni scalari, per rispondere alle esigenze dei clienti.<br />

Nelle altre forme di commercializzazione (con o senza vincoli contrattuali) il<br />

maggior inconveniente è rappresentato dalla vendita dei prodotti a prezzi fissati<br />

dai mercati nazionali, quindi dalla scarsa incidenza contrattuale da parte<br />

dell’imprenditore che “subisce” il prezzo. Inoltre i prodotti spesso vengono pagati<br />

in base a parametri quantitativi (peso specifico, quintali) e non in base alla qualità.<br />

Una condizione di debolezza contrattuale che in alcuni casi porta anche alla rinuncia<br />

a raccogliere il prodotto, quando non risulta conveniente rispetto al prezzo<br />

di vendita. Gli imprenditori che si avvalgono di entrambe le forme di commercializzazione<br />

cercano di associarne i vantaggi: aumentare il reddito attraverso forme<br />

di vendita più remunerative e riuscire a collocare nel mercato grandi quantitativi,<br />

soprattutto nel caso dell’ortofrutta, che sarebbero poco gestibili con la sola vendita<br />

diretta.<br />

Cambiamenti <strong>nella</strong> commercializzazione dei prodotti apportati nel corso<br />

degli anni<br />

Nel corso degli anni il volume di vendita dei prodotti destinati al mercato corto<br />

non ha subito grosse variazioni, mentre si sono modificate le modalità di vendita.<br />

Infatti molti sono gli imprenditori che non vendono più al mercato, ma vendono a<br />

casa o attraverso gruppi di acquisto, seguendo i gusti dei consumatori (caratteristiche<br />

organolettiche, packaging, formato, prodotto). Ogni settore produttivo si è adattato<br />

rispetto alle “nuove” richieste e ai nuovi stili di consumo ma anche alle<br />

normative europee. Infatti maggiori sono i vincoli imposti per la vendita soprattutto<br />

in merito all’etichettatura dei prodotti e alle modalità di vendita. Molti piccoli<br />

produttori soprattutto di olio stanno incontrando serie difficoltà ad adeguarsi al<br />

cambiamento degli stili di consumo (che ad esempio non prevedono più un acquisto<br />

annuale di lattine da cinque chili, ma mensile di bottiglie di 1 litro) e al cambiamento<br />

delle normative comunitarie, che obbligano il produttore<br />

all’etichettatura del prodotto e a sigillare le bottiglie. Cambiamenti che comportano<br />

maggiori costi e spese.<br />

Sezione IV: Nucleo urbano di riferimento e livello di assistenza richiesta<br />

(NU)<br />

Nucleo urbano di riferimento<br />

La maggior parte degli imprenditori acquista i mezzi tecnici e meccanici<br />

all’interno del territorio provinciale e spesso i rivenditori sono gli stessi contoterzisti,<br />

a cui si affidano per alcune lavorazioni.<br />

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