Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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L’evoluzione del concetto di spazio rurale e di agricoltura nel territorio e <strong>nella</strong> Politica<br />
Agricola Comunitaria<br />
ra periurbana presso la “Bergerie Nationale” al fine di mettere in rete le diverse<br />
esperienze. Queste iniziative ottengono un riconoscimento politico a livello nazionale<br />
con la creazione a Grenoble della rete di scambio di esperienze in agricoltura<br />
periurbana (Terres en Villes) e con la decisione del Comitato interministeriale<br />
di gestione e di sviluppo del territorio (CIADT) del 9 luglio 2001 di trovare «des<br />
orientations en faveur de la protection de l'agriculture dans les zones périurbaines»,<br />
lanciando così <strong>una</strong> riflessione sulle modalità di gestione di queste aree<br />
(Fleury, 2001). Quindi il Ministero finanzia tra il 2000 e il 2001 alcuni “progetti<br />
pilota” (i progetti agriurbani), attivando <strong>una</strong> fase di analisi e di studio al fine di<br />
individuare le caratteristiche del settore agro-zootecnico ed i punti di debolezza e<br />
di forza dei territori interessati. Lo scopo era quello di definire un “progetto agriurbano”,<br />
basato su specifici “assi di intervento” (a seconda del territorio), finalizzati<br />
al mantenimento dell’attività agricola. I Progetti Agriurbani non sono definiti<br />
da “regole” fisse, si distinguono gli uni dagli altri in quanto possono essere<br />
promossi dalle amministrazioni locali, da associazioni di cittadini o da imprenditori<br />
agricoli; possono insistere su più comuni o uno spazio geograficamente o fisicamente<br />
delimitato e infine le loro strategie di azioni possono basarsi su un “Projet<br />
Agriurbain”, come nel caso dell’Est Tourangeau, o sulla firma di <strong>una</strong> “Charte”,<br />
come nel caso del “Triangle Vert” (Fleury, 2004; Poulot, 2006). In entrambi i casi<br />
vi è un coinvolgimento dei Comuni che partecipano al progetto o si impegnano<br />
attraverso la firma di <strong>una</strong> carta di intenti a tutelare gli spazi agricoli e preservare la<br />
funzionalità dell’attività agricola.<br />
Per quanto riguarda l’Ile-de-France, nel prossimo “Schema Direttore della Regione”<br />
(SDRIF 2010) nove progetti verranno riconosciuti come elemento essenziale<br />
della cintura verde parigina, a conferma dell’importanza che questi strumenti<br />
di pianificazione stanno raggiungendo (Vidal, Fleury, 2009a).<br />
Per quanto riguarda il Progetto Integrato Territoriale nel caso analizzato, il<br />
Comune di Cisterna di Latina, ente promotore del progetto, ha scelto questo modello<br />
di sviluppo per cercare di trovare <strong>una</strong> soluzione condivisa e concertata alla<br />
pressione edificatoria esercitata dal Comune di Roma e alla crisi, che potrebbe<br />
investire il settore agricolo (prevalente è la produzione del kiwi), anche a causa<br />
dell’incapacità a trattenere nel territorio il valore aggiunto, derivante dalla conservazione,<br />
trasformazione e commercializzazione delle colture. Attraverso <strong>una</strong> serie<br />
di incontri seminariali e azioni di animazione sociale, il Comune ha coinvolto <strong>una</strong><br />
serie di soggetti sia pubblici che privati per definire azioni a sistema, in grado di<br />
aggregare idealità e interessi ed esprimere <strong>una</strong> visione condivisa di sviluppo a<br />
medio e lungo termine, orientando - al tempo stesso - risorse ed opportunità. La<br />
dimensione intersettoriale e intercom<strong>una</strong>le è infatti fondamentale per il raggiungimento<br />
degli obiettivi e la durabilità degli interventi. Il 13 ottobre 2008 è stato<br />
varato il Protocollo di Intesa “Norba, Ninfa, Cora e Tres Tabernae”, un partenariato<br />
pubblico-privato sottoscritto da 26 enti e finalizzato alla progettazione inte-<br />
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