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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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L’area di studio: i comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona e Cannara<br />

Questa funzione di centro commerciale della pianura, avvalorata dalla presenza<br />

di mercati e di fiere di antica tradizione, rimane la principale risorsa potenziale per<br />

l’attività economica di Bastia anche nel futuro.<br />

E poiché gli ammodernamenti degli antichi tracciati viari, la presenza del tracciato<br />

ferroviario e delle nuove strade statali, hanno rispettato e rafforzato questa<br />

situazione, concorrendo a confermare il ruolo nodale di Bastia Umbra, anche<br />

l’assetto futuro della rete infrastrutturale della conurbazione non potrà non tener<br />

conto di questa situazione, avvantaggiando ulteriormente l’insediamento il comune.<br />

I grandi assi di comunicazione della ferrovia e del nuovo tracciato della Strada<br />

statale 75, per un verso, e i due parchi, quello fluviale lungo il Tescio e il Chiascio<br />

e quello urbano di separazione fra Bastia e S. Maria degli Angeli, per l’altro, dovevano<br />

costituire, secondo le indicazioni presenti nel primo PRG della città <strong>una</strong><br />

sorta di “ossatura” per riordinare sia le funzioni commerciali e di scambio, che<br />

quelle industriali e produttive, «in modo da attuare il salto qualitativo dal borgo<br />

semirurale alla cittadina civile» (Astengo, 1966b: 13).<br />

La strategia di uno «sviluppo senza crescita» prevista in particolare dal Piano<br />

Urbanistico Comprensoriale (PUC, 1990) come uno degli obiettivi da perseguire<br />

non è riuscita però a contrastare la crescita senza sviluppo di Bastia, che attende<br />

ancora di ritrovare quell’ossatura urbana e quel “volto” di città auspicati da Astengo.<br />

Mentre Assisi e Bastia Umbra, avvantaggiate proprio dalla distinzione delle<br />

funzioni, hanno assunto un proprio ruolo, i centri della fascia “rurale”, Bettona<br />

e Cannara non sono riusciti a ritagliarsi <strong>una</strong> loro specifica funzione nell’ambito<br />

territoriale di appartenenza, <strong>nella</strong> logica della “complementarietà” con gli altri<br />

centri del comprensorio.<br />

Quella diversità più volte segnalata fra le due fasce territoriali, quanto alla<br />

struttura fisica ed al sistema insediativo, ha prodotto tra loro un’evidente separatezza.<br />

Una misura della distanza che si è creata fra queste due parti della Valle Umbra<br />

Nord ci viene offerta dalla diversa considerazione che i luoghi francescani ricevono<br />

a secondo della loro localizzazione. Mentre tutti i luoghi posti all’interno del<br />

Comune di Assisi sono oggetto di pellegrinaggi, praticamente ignorati sono quelli<br />

di Cannara, pur favoriti dalla vicinanza con Assisi.<br />

Cannara vanta per consolidata tradizione popolare ben tre luoghi legati alla vita<br />

e all’opera del Santo di Assisi: la chiesa della Buona Morte, dove Francesco avrebbe<br />

istituito il Terzo Ordine di Penitenza per i laici, redigendone la regola diffusa<br />

nel 1221, la cappellina lungo la strada che da Cannara conduce a Bevagna,<br />

eretta a Piandarca dove sarebbe avvenuta la “Predica agli uccelli” universalmente<br />

nota, e, infine, un ambiente dell’antico ospizio, visitabile all’interno di palazzo<br />

Majolica-Landrini, considerato il “tugurio” utilizzato da Francesco e dai suoi seguaci<br />

per la sosta nei loro pellegrinaggi (Bizzozzero, 1976).<br />

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