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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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L’<strong>integrazione</strong> dell’agricoltura negli strumenti urbanistici dell’area di studio<br />

affidata ad un Osservatorio Regionale, di cui viene proposta l’istituzione per disporre<br />

di un tavolo di concertazione permanente, che sia in grado anche di proporre<br />

e definire progetti strategici, mettendo in rete le conoscenze e le valutazioni di<br />

tutti gli attori socio-economici e istituzionali coinvolti.<br />

Il PPR si articola in tre livelli: conoscenze, previsioni e regolazioni.<br />

Per quanto riguarda il quadro delle conoscenze, gli elementi di novità rispetto<br />

al settore agro-zootecnico sono costituiti dalle indicazioni degli areali di tutte le<br />

produzioni agro-alimentari di qualità regionali, non più limitate all’olio, al vino e<br />

al tartufo, ma soprattutto dalla prefigurazione delle possibili trasformazioni del<br />

paesaggio e dalla valutazione dei fattori di rischio 104 e degli elementi di vulnerabilità,<br />

proponendo scenari futuri. Si tratta di un’analisi molto importante in quanto,<br />

non solo vengono individuati fattori di rischio specifici regionali, ma essa consente<br />

anche di comprendere l’entità delle pressioni e la localizzazione delle aree più a<br />

rischio.<br />

Nel PPR la rilevanza e il ruolo attributi ai “Territori rurali” è esplicitato<br />

nell’art. 22 delle Disposizioni di Attuazione che li definisce come «spazio fisico<br />

della produzione agricola, che in Umbria continua a rivestire un ruolo primario,<br />

ed un patrimonio paesaggistico ricco di valori ambientali e storico-culturali, che<br />

contribuiscono in modo determinante a connotare il profilo identitario del paesaggio<br />

regionale».<br />

Quindi i territori rurali vengono visti come un’opportunità che può, da un lato<br />

garantire la tutela del paesaggio, e dall’altro contribuire alla qualità dello sviluppo<br />

economico e sociale della Regione. Per raggiungere questa finalità il PPR propone<br />

degli obiettivi 105 , che si allineano con le indicazioni presenti nel PSR del 2007-<br />

2013, dando così un segno di <strong>integrazione</strong> tra le politiche e i programmi. Nel Documento,<br />

sottoposto alla fase partecipativa, sono state elencate le azioni con cui il<br />

PPR si propone di realizzare gli obiettivi sopra indicati, ma mancano le modalità<br />

con cui possano concretizzarsi e le indicazioni operative rivolte soprattutto ai tecnici,<br />

agli operatori e alle Associazioni professionali.<br />

Vengono presi in considerazione anche “i paesaggi di prossimità dell’urbano”,<br />

già indicati nel PTCP, da sottoporre ad azioni di riorganizzazione, per contenere i<br />

processi di espansione insediativa e di valorizzazione multifunzionale come «spazi<br />

di transizione tra la campagna periurbana ed i territori rurali aperti» (art. 22,<br />

comma 3).<br />

104 I fattori di rischio individuati sono: dinamica della popolazione, abbandono dell’attività agricola, influenza dei programmi<br />

di investimento pubblico, consumo di suolo, frammentazione ecologica, insediamenti produttivi.<br />

105 Gli obiettivi sono: riqualificare i paesaggi di prossimità dell’urbano; incentivare la multifunzionalità agricola come<br />

presidio paesaggistico del territorio; valorizzare i paesaggi delle produzioni di qualità; valorizzare i paesaggi rurali di interesse<br />

storico, la rete viaria rurale e gli insediamenti storici di matrice agricola.<br />

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