Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...
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L’evoluzione del concetto di spazio rurale e di agricoltura nel territorio e <strong>nella</strong> Politica<br />
Agricola Comunitaria<br />
approfondisce questa tematica, costruendo <strong>una</strong> metodologia di lavoro comune e<br />
condivisa per definire un ambito di ricerca (agriurbanisme) e di lavoro (agriurbaniste)<br />
specifico. Si tratta di un approccio disciplinare ad ampio spettro di competenze,<br />
che si prefigge come principale obiettivo quello di far emergere <strong>una</strong> nuova<br />
figura professionale, quella dell’agriurbaniste, e di far dialogare tutte le figure<br />
disciplinari coinvolte <strong>nella</strong> definizione e <strong>nella</strong> gestione dei progetti: architetti e<br />
urbanisti, che dovrebbero comprendere la funzionalità dell’agricoltura; paesaggisti,<br />
che dovrebbero essere in grado di saper creare <strong>una</strong> relazione spazio/agricoltura;<br />
agronomi, che dovrebbero verificare che il progetto urbano non<br />
interferisca con la funzionalità dell’agricoltura, riadattandola alle esigenze dei cittadini<br />
e degli agricoltori (Vidal, Fleury, 2009a).<br />
2.2 L’evoluzione del concetto di agricoltura e di spazi agricoli <strong>nella</strong> Politica<br />
Agricola Comunitaria<br />
I “progetti agricoli” si inquadrano all’interno di politiche di sviluppo rurale europee,<br />
che vengono adottate all’incirca nello stesso periodo e non a caso alcuni di<br />
essi sono stati finanziati proprio con fondi comunitari.<br />
La politica di sviluppo rurale dell’Unione Europea, elaborata <strong>nella</strong> seconda metà<br />
degli anni ’80 nell’ambito della prima riforma dei fondi strutturali 16 , introduce<br />
notevoli novità <strong>nella</strong> Politica Agricola Comune (PAC) 17 . La Comunicazione della<br />
Commissione Europea “Il futuro del mondo rurale” (COM(88) 501 def.) afferma<br />
per la prima volta, con decisione, la necessità di <strong>una</strong> politica europea di sviluppo<br />
rurale, a partire dalla considerazione che «le nozioni di spazio e mondo rurale<br />
vanno ben oltre la semplice delimitazione geografica e si riferiscono a tutto un<br />
tessuto economico e sociale che comprende un insieme di attività diverse che<br />
vanno dall’agricoltura, all’artigianato, alle piccole e medie imprese, al commercio<br />
e ai servizi».<br />
Nella Comunicazione si evidenzia la necessità di sperimentare nuove impostazioni<br />
in materia di sviluppo sulla base di un concetto di ruralità da intendersi come<br />
qualcosa di più ampio della semplice agricoltura. La strategia d’azione delineata<br />
nel documento ha trovato, con la prima riforma dei fondi strutturali del 1988 e con<br />
la seconda riforma del 1993, <strong>una</strong> configurazione operativa attraverso l’attivazione<br />
di specifici strumenti d’intervento per lo sviluppo delle aree rurali, in particolare<br />
16<br />
Strumenti finanziari creati dalla Commissione europea per co-finanziare gli Stati membri, sollecitati con l’Atto Unico del<br />
1987.<br />
17<br />
La Politica Agraria Comune (PAC), introdotta con il Trattato di Roma del 1957, costituisce uno dei primi interventi sovranazionali<br />
della CEE. L'Europa degli anni Cinquanta, uscita distrutta dalla guerra e profondamente colpita nell'autosufficienza<br />
alimentare, ha cercato di fronteggiare questa situazione proteggendo l’agricoltura europea dalla concorrenza internazionale<br />
e cercando di evitare la totale dipendenza dai mercati internazionali attraverso la PAC. La PAC si prefiggeva gli<br />
obiettivi di: incrementare la produttività dell’agricoltura; migliorare il tenore di vita della popolazione agricola attraverso<br />
un miglioramento del reddito; stabilizzare i mercati; garantire l’approvvigionamento e assicurare prezzi ragionevoli ai<br />
consumatori (art. 33 del Trattato).<br />
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