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Verso una maggiore integrazione dell'agricoltura nella ...

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L’evoluzione del concetto di spazio rurale e di agricoltura nel territorio e <strong>nella</strong> Politica<br />

Agricola Comunitaria<br />

con l’Iniziativa Comunitaria LEADER 18 , basata su un approccio integrato attraverso<br />

<strong>una</strong> metodologia progettuale fondata sulla partecipazione 19 . Queste iniziative,<br />

co-finanziate dall’Unione Europea, hanno introdotto innovazioni significative<br />

<strong>nella</strong> programmazione e gestione della politica di sviluppo rurale 20 rispetto agli<br />

interventi della PAC volti principalmente, fino agli anni Ottanta del secolo scorso,<br />

alla difesa del reddito dei produttori agricoli europei attraverso la garanzia dei<br />

prezzi dei prodotti agricoli. Un modello di sviluppo che, oltre a perseguire<br />

l’obiettivo diretto della remunerazione economica degli operatori del settore, risultava<br />

indispensabile per migliorare il grado di auto-approvvigionamento alimentare<br />

degli Stati membri. Nel corso degli anni la produzione per ettaro è aumentata<br />

considerevolmente grazie all’utilizzo di tecniche di labor-saving, capital-intensive<br />

e land-use intensive, determinando effetti negativi sull’ambiente e sul paesaggio:<br />

inquinamento delle risorse naturali, riduzione di siepi e filari, modifica dei sesti di<br />

impianto, abbandono delle aree marginali (prevalentemente quelle alto collinari e<br />

montane). Inoltre le aziende si sono orientate verso <strong>una</strong> intensificazione produttiva<br />

e <strong>una</strong> forte specializzazione limitata a poche produzioni, generalmente quelle<br />

meglio remunerate dalla PAC, standardizzabili dal punto di vista delle tecniche<br />

utilizzate e della qualità del prodotto e con minore necessità di manodopera in<br />

quanto facilmente meccanizzabili. L’abbandono dell’allevamento tradizionale, il<br />

passaggio dal ciclo chiuso al ciclo aperto, la diffusione del grano, del mais e delle<br />

colture industriali, sono alcuni degli effetti determinati da questa situazione. Ne è<br />

seguita <strong>una</strong> banalizzazione delle “vocazioni” verso un’agricoltura omologata<br />

dall’impiego di pacchetti tecnologici acquisiti dall’esterno, dalla riduzione della<br />

terra allo stesso rango di qualsiasi “capitale”, di qualsiasi strumento produttivo,<br />

dall’irrilevanza dell’ambiente, del territorio e del paesaggio.<br />

GLI ANNI NOVANTA : LA CRISI DEL MODELLO AGRICOLO PRODUTTIVISTA<br />

La crisi del modello agricolo “produttivista” si intensifica negli anni Novanta,<br />

aggravata dal cambiamento delle condizioni socio-economiche interne ed internazionali,<br />

che ne avevano decretato il successo negli anni precedenti. Schematicamente<br />

è possibile collocare questo momento nei primi anni Novanta quando si è<br />

fatta sempre più pressante l’esigenza di un rinnovamento dei criteri alla base delle<br />

18 L’iniziativa comunitaria LEADER è un intervento finalizzato a promuovere “azioni innovative proposte da operatori<br />

locali, pubblici e privati, in tutti i settori di attività dell’ambiente rurale” delle regioni rientranti negli obiettivi 1 e 5b. Attualmente<br />

il LEADER è <strong>nella</strong> sua terza fase, LEADER+ (2000-’06), prosecuzione del LEADER I (1989-’93) e del<br />

LEADER II (1994-’99).<br />

19 La partnership locale tra soggetti pubblici e privati è formalizzata in Gruppi di Azione Locale (GAL), che gestiscono i<br />

fondi erogati dall’UE per dare attuazione a Programmi di Azione Locale (PAL) da loro elaborati, in cui trovano definizione<br />

le strategie di sviluppo rurale e i relativi interventi da realizzare sul territorio di riferimento. L’iniziativa LEADER viene<br />

ripetuta anche nei successivi periodi di programmazione dei Fondi Strutturali (programmazione 1994-1999; 2000-2006),<br />

fino a quando nel periodo di programmazione in corso (2007-2013) da iniziativa comunitaria viene promossa a metodo.<br />

20 Le innovazioni hanno riguardato sia le modalità di programmazione (<strong>integrazione</strong>), sia il ruolo e il modo di rapportarsi<br />

dei soggetti interessati (Partenariato), sia il modello organizzativo e di azione dei beneficiari finali, i quali, seguendo<br />

l’approccio integrato, indirizzano la loro domanda di politiche nell’ambito più ampio della filiera.<br />

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