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Patrimoni de marjades a la mediterrània occidental: una proposta ...

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svolge anche un ruolo fondamentale nel consolidamento<br />

<strong>de</strong>lle scarpate naturali e <strong>de</strong>gli stadi di crollo <strong>de</strong>lle fasce in<br />

un contesto ambientale molto difficile per piante menD<br />

specializzate, a causa <strong>de</strong>ll'instabilita <strong>de</strong>l terreno, <strong>de</strong>l suo<br />

forte drenaggio, inso<strong>la</strong>zione e conseguente aridita. La<br />

soprawivenza in tali condizioni e resa possibile, per questa<br />

specie, anche dal<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>rita, unica in quest'ambito floristico,<br />

di andare in riposo in estate, spogliandosi <strong>de</strong>lle<br />

foglie (estivazione). II tipo di macchia <strong>la</strong>rgamente dominante,<br />

tuttavia, e quello dominato dall'erica arborea, specie<br />

vigorosa, ben adattata a sopportare anche il passaggio<br />

<strong>de</strong>l fuoco, fattore importante nell'ecologia di quest' area.<br />

Altre specie arbustive sempreverdi che accompagnano 0 si<br />

alternano a questa sono <strong>la</strong> ginestra comune (Spartium junceum),<br />

il corbezzolo (Arbutus unedo), I'a<strong>la</strong>terno (Rhamnus<br />

a/atemus), <strong>la</strong> fillirea (Phillyrea /atifo/ia), il lentisco (Pistacia<br />

/entiscus), il mirto (Myrtus communis), I'asparago a foglie<br />

pungenti (Asparagus acutifo/ius), 10 strappabraghe (Smi/ax<br />

aspera), <strong>la</strong> ginestra spinosa (Ca/icotome spinosa) e molte<br />

altre. II ginestrone (U/ex europaeus), invece, e specie a distribuzione<br />

at<strong>la</strong>ntica che necessita di maggiore umidita e<br />

forma percio cespuglieti impenetrabili monospecifici a quote<br />

maggiori, soprattutto aile spalle di Corniglia. Sono<br />

comuni anche aspetti di macchia bassa, costituita specialmente<br />

dal cisto femmina (Cistus sa/vifo/ius), altra specie<br />

"pirofi<strong>la</strong>" .<br />

Vegetazione forestale<br />

Nel<strong>la</strong> macchia alta e sempre piu 0 menD presente anche il<br />

leccio (Quercus i/ex) che e <strong>la</strong> specie dominante nelle foresta<br />

di sclerofille sempreverdi consi<strong>de</strong>rata 10 stadio vegetazionale<br />

in equilibrio con Ie condizioni ecologiche attuali<br />

(climax). Le leccete, pero, non sono oggi molto diffuse,<br />

essendo state eliminate per far posta aile colture 0 uti lizzate<br />

per legna da ar<strong>de</strong>re 0 per farne carbone. La sughera<br />

(Quercus suber) e invece specie piuttosto rara in tutta <strong>la</strong><br />

Liguria e qui presente solo sporadicamente. Nell'area di<br />

studio, il bosco piu comune, che rapidamente inva<strong>de</strong> Ie<br />

terrazze <strong>de</strong>finitivamente abbandonate, e <strong>la</strong> pineta a pine<br />

marittimo (Pinus pinaster); nel suo sottobosco, floristicamente<br />

molto povero, e di solito abbondante I'erica arborea<br />

che costituisce spesso uno strato arbustivo continuo.<br />

In re<strong>la</strong>zione aile elevate precipitazioni di cui go<strong>de</strong> il territorio,<br />

sono presenti aile quote maggiori e nelle val<strong>la</strong>te<br />

umi<strong>de</strong> aspetti vari di bosco di caducifoglie con specie<br />

arboree quali roverel<strong>la</strong> (Quercus pubescens), cerro (Quercus<br />

cerris), carpino nero (Ostrya carpinifolia), orniello<br />

(Fraxinus omus), Castagno (Castanea sativa) e molte specie<br />

arbustive ed erbacee, anche mesofile; tra queste ultime,<br />

<strong>una</strong> <strong>de</strong>lle piu notevoli per taglia e diffusione e <strong>la</strong> felce<br />

aquilina (Pteridium aqui/inum) che inva<strong>de</strong> Ie radure ed<br />

il sottobosco, soprattutto dopo il passaggio <strong>de</strong>l fuoco. II<br />

castagno era in passato <strong>la</strong>rgamente coltivato nelle stazio-<br />

ni piu fresche ed umi<strong>de</strong> ed ancora oggi sono presenti<br />

grandi castagni da frutto qua e <strong>la</strong>, soprattutto a ridosso<br />

<strong>de</strong>i muri <strong>de</strong>lle terrazze, oppure sono visibili grandi ceppi,<br />

segno di tagli recenti.<br />

L'idrografia <strong>de</strong>ll'area e caratterizzata da corsi d'acqua di<br />

pochi chilometri di estensione che, in consi<strong>de</strong>razione <strong>de</strong>ll'estrema<br />

vicinanza <strong>de</strong>l crinali spartiacque alia linea di costa,<br />

hanno profili longitudinali di equilibrio molto acclivi, spesso<br />

in fase regressiva. I principali torrenti, comunque caratterizzati<br />

da mo<strong>de</strong>ste portate, a regime stagionale con frequenti<br />

periodi di secca, sono il Rio Vernazza, il Fosso Canaletto, il<br />

Canale Ruffinale e il Rio Maggiore (TERRANOVA,R, 1984).<br />

Le partico<strong>la</strong>ri condizioni geologiche, geomorfologiche e climatiche<br />

<strong>de</strong>lle Cinque Terre, caratterizzate da un territorio<br />

montana con elevata acclivita <strong>de</strong>i versanti costituiscono<br />

spesso elementi predisponesti per I'instabilita <strong>de</strong>i versanti.<br />

Ai fattori naturali, predisponenti 0 innescanti <strong>la</strong> genesi e 10<br />

sviluppo <strong>de</strong>i fenomeni franosi, si aggiungono diversi fattori<br />

antropici che negli ultimi <strong>de</strong>cenni hanno assunto un peso<br />

sempre maggiore: i cambiamenti di uso <strong>de</strong>l suolo, gli interventi<br />

edilizi, gli incrementi <strong>de</strong>lle reti viarie, <strong>la</strong> mancanza di<br />

<strong>una</strong> corretta disciplina <strong>de</strong>lle acque meteoriche e soprattutto<br />

I'abbandono <strong>de</strong>lle aree terrazzate coltivate.<br />

Un esempio di versante partico<strong>la</strong>rmente interessato da<br />

dissesti geomorfologici e quello compreso tra Manaro<strong>la</strong> e<br />

Corniglia a sud-est <strong>de</strong>ll'abitato di Vo<strong>la</strong>stra (Fig.164); il pendio<br />

si erge ripidissimo dal mare fino alia quota di circa 300 m ed<br />

e inciso da alcune vallecole, i cui torrenti precipitano in mare<br />

con acclivita elevatissime; al di sopra di tale quota Ie pen-<br />

163. Panoramica <strong>de</strong>l versante presso <strong>la</strong> localita Persico, un tempo totalmente<br />

terrazzato a vigneto, oggi in totale abbandono e dissesto.

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