Patrimoni de marjades a la mediterrània occidental: una proposta ...
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PATRIMO~JIO DI TERRAZZE NEL MEDITERRANEO OCCIDENT.ALE<br />
A partire dagli Anni Venti <strong>de</strong>l XX secolo <strong>una</strong> nuova attivita<br />
economica si e aggiunta a quelle tradizionali spesso pren<strong>de</strong>n<br />
done il posta: il turismo. Nato tra Ie due guerre e localizzato<br />
in un primo tempo a Monterosso, il piu ampio e<br />
accogliente <strong>de</strong>i cinque borghi costieri, esso era alimentato<br />
da elementi italiani che, dai vicini centri balneari, avevano<br />
potuto apprezzare <strong>la</strong> bellezza di questa tratto di costa. Si<br />
aprirono alcune strutture d'accoglienza, venne sistemata <strong>la</strong><br />
spiaggia, ma si era impreparati ad accogliere il rilevante<br />
afflusso di ospiti stranieri, te<strong>de</strong>schi soprattutto, che si riversarona<br />
sul<strong>la</strong> regione tra gli anni '50 e '60, arrivando a costituire<br />
piu <strong>de</strong>l 60% <strong>de</strong>l totale <strong>de</strong>gli ospiti.<br />
Furono proprio gli stranieri, che piu <strong>de</strong>gli italiani apprezzavano<br />
<strong>la</strong> bellezza selvaggia <strong>de</strong>lia costiera, accontentandosi<br />
anche di <strong>una</strong> ospitalita molto somma ria (piccoli alberghi e<br />
pensioni ma anche tante camere in affitto), ad esten<strong>de</strong>re il<br />
fenomeno turistico agli altri borghi <strong>de</strong>lle Cinque Terre. La<br />
limitata ricettivita di questi ultimi, <strong>de</strong>rivata sia dall'iso<strong>la</strong>mento<br />
sia dal<strong>la</strong> morfologia acci<strong>de</strong>ntata, se favorisce gli ospiti stranieri<br />
che diluiscono Ie presenze nelle stagioni intermedie,<br />
costituisce invece un serio problema per gli italiani che concentra<br />
no Ie presenze nei due mesi estivi di luglio e agosto,<br />
con pericolose ripercussioni sul<strong>la</strong> carrying capacity. Partico<strong>la</strong>rmente<br />
rilevante e il turismo giornaliero, presente anche in<br />
inverno, che da <strong>la</strong>voro aile numerose trattorie e locan<strong>de</strong>. Una<br />
quantificazione <strong>de</strong>i flussi, sia in termini di arrivi che di presenze,<br />
e oltremodo difficile dato I'elevato grado di incertezza<br />
statistica <strong>de</strong>i dati disponibili: stime recenti reputano che Ie<br />
presenze annue siano non inferiori ai 3-4 milioni. Si tratta in<br />
ogni caso di un complesso di attivita che, per esplicare al<br />
meglio Ie <strong>la</strong>ra potenzialita, vanno accuratamente pianificate<br />
e coordinate. Una iniziativa promettente sembra quel<strong>la</strong>, molto<br />
recente, <strong>de</strong>l recupero <strong>de</strong>i nuclei e <strong>de</strong>lle case iso<strong>la</strong>te, affidate<br />
a non resi<strong>de</strong>nti, che si impegnano nel realizzarne <strong>una</strong><br />
ristrutturazione rispettosa <strong>de</strong>lle caratteristiche originarie. II<br />
Parco Nazionale <strong>de</strong>lle Cinque Terre e di costituzione troppo<br />
recente perche si possa giudicare se sara in grado di intervenire<br />
con efficacia anche in questa settore.<br />
Le terrazze sostenute dai muri a secco occupano un'area<br />
che si esten<strong>de</strong> dal Promontorio <strong>de</strong>l Mesco, a NO, fino alia<br />
Punta Persico, a SE, che sono i due punti estremi <strong>de</strong>l comprensorio<br />
<strong>de</strong>lle Cinque Terre.<br />
Si tratta di un terrazzamento pressoche continuo, che si<br />
esten<strong>de</strong> dal<strong>la</strong> linea di riva marina, talora costituita da alte<br />
falesie, dirupi e canaloni, fino media mente alia quota di 400-<br />
500 m, a volte anche superando<strong>la</strong> (TERRANOVA, R., 1984,<br />
1989).<br />
Le terrazze presenti nelle diverse aree <strong>de</strong>l comprensorio<br />
presentano, nel<strong>la</strong> natura <strong>de</strong>i materiali usati per <strong>la</strong> costruzione<br />
<strong>de</strong>i muri a secco ed anche nel<strong>la</strong> composizione <strong>de</strong>l<br />
materiale terrigeno contenuto, <strong>de</strong>lle corrispon<strong>de</strong>nze abbastanza<br />
conformi con <strong>la</strong> natura <strong>de</strong>gli affioramenti geologici.<br />
Nel settore estremo occi<strong>de</strong>ntale <strong>de</strong>lle Cinque Terre si ha<br />
un'area, sui versante orientale <strong>de</strong>l Promontorio <strong>de</strong>l Mesco,<br />
interessata da terrazzamenti ubicati sulle formazioni geologiche<br />
<strong>de</strong>lle Argille con calcari palombini e <strong>de</strong>gli Scisti Zonati,<br />
sostenute da muri a secco costruiti con conci di calcari,<br />
arenarie quarzoso-feldspatiche e talvolta di ofioliti, Ie quali<br />
ultime compaiono, prive di terrazze, nel<strong>la</strong> parte bassa <strong>de</strong>l<br />
versante. Esse sostengono materiali terrigeni di natura<br />
argillosa, calcarea ed arenacea.<br />
Ad oriente <strong>de</strong>l dominio <strong>de</strong>lle ofioliti (Monterosso) compaiono<br />
vasti terrazzamenti ubicati sul<strong>la</strong> formazione <strong>de</strong>l<br />
Complesso di M. Veri, sostenuti da muri a secco costruiti<br />
con calcari e spesso con scaglie e <strong>la</strong>stre di argilloscisti, i<br />
quali contengono materiali terrigeni di natura argillosa e<br />
calcarea.<br />
In questa settore sono comparsi anche muri costruiti<br />
con ciottoli fluviali di natura calcarea, arenacea e serpentinitica.<br />
Nel<strong>la</strong> parte centrale <strong>de</strong>lle Cinque Terre, in corrispon<strong>de</strong>nza<br />
di <strong>una</strong> lunga striscia che si esten<strong>de</strong> fra <strong>la</strong> costa di<br />
Corniglia-Manaro<strong>la</strong>, il Santuario di S. Bernardino e il crina-<br />
Ie spartiacque <strong>de</strong>lia valle di Vernazza, Ie terrazze sono state<br />
impostate sui Complesso di Canetolo, sostenute da muri<br />
a secco costruiti con blocchi di calcare marnoso, arenaria,<br />
marna e scaglie di argillite, i quali contengono materiali terrigeni<br />
di natura argillosa e marnosa (Fig. 167).<br />
167. Fasi di costruzione <strong>de</strong>lle terrazze. B) rimozione <strong>de</strong>lia terra e costruzione<br />
<strong>de</strong>lle terrazze:<br />
1. acque piovane; 2. acque superficiali; 3. acque di penetrazione; 4. acque<br />
di scorrimento sui substrato roccioso; 5. acque di penetrazione nel substrato<br />
roccioso; 6. acque di penetrazione attraverso i muri a secco; 7. acque<br />
di scorrimento a valle <strong>de</strong>lle terrazze. C) terrazze terminate, sostenute da<br />
muri a secco e con materia Ii litoidi spigolosi a ridosso e sotto il terreno<br />
agrario. D) terrazze strette sopra un versante ripido, ove <strong>la</strong> linea tratteggiata<br />
indica <strong>la</strong> superficie <strong>de</strong>lia prece<strong>de</strong>nte coltre <strong>de</strong>tritica. E) terrazze sostenute<br />
da zolle erbose, talora rinforzate con paletti di legno (da TERRA-<br />
NOVA, R, 1994).