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Patrimoni de marjades a la mediterrània occidental: una proposta ...

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CONFRONTI FRA I TERRAZZAMENTI<br />

IN EPOCHE DIVERSE<br />

E' state accertato ormai da tempo che, all'abbandono <strong>de</strong>i<br />

versanti terrazzati segue, con notevole rapidita, I'insediamento<br />

<strong>de</strong>lia macchia mediterranea, che risale generalmente<br />

dal basso, e <strong>de</strong>i boschi (special mente Ie pinete) che scendona<br />

dagli alti versanti.<br />

Talora si innescano, special mente sui versanti piu ripidi,<br />

o anche su quelli partico<strong>la</strong>rmente esposti ai moti ondosi,<br />

movimenti franosi di vario tipo quali smottamenti, slittamenti,<br />

scoscendimenti e crolli.<br />

Tali fenomeni sono ben illustrati dai diversi raffronti<br />

fotografici di me<strong>de</strong>sime porzioni di versante ripresi a<br />

distanza di anni gia in parte presentati in prece<strong>de</strong>nza (Fig.<br />

171/172, 173/174,200/201 e 202/203) ed in parte qui di<br />

seguito riportati (Fig. 208/209).<br />

208. Terrazzamenti concentrici, in gran parte utilizzati per i vigneti, sui<br />

versante a mare di Monte Nero, fotograti nel 1992.<br />

209. Gli stessi terrazzamenti <strong>de</strong>lia foto 208, ripresi nel 2000, mostrano un<br />

vasto avanzamento <strong>de</strong>lia macchia mediterranea sulle aree abbandonate.<br />

VULNERABllITA, RISCHI E PERICOLOSITA<br />

PER LE AREE TERRAZZATE<br />

La presenza di versanti sempre molto ripidi, e in partico<strong>la</strong>re di<br />

quelli esposti direttamente sui mare, dotati di elevata energia,<br />

e <strong>la</strong> constatazione che i contadini <strong>de</strong>lle generazioni passate<br />

hanno costruito spesso Ie terrazze in aree poste al limite <strong>de</strong>lle<br />

condizioni di stabilita, fanno ritenere fortemente vulnerabi-<br />

Ie <strong>una</strong> buona parte <strong>de</strong>l territorio <strong>de</strong>lle Cinque Terre, che si trova<br />

quindi esposto a grossi rischi per il paesaggio terrazzato<br />

(TERRANOVA, R., 1994 b; BRANDOLlNI, P et al., 1998).<br />

Sono assai diffusi sui territorio i fenomeni franosi <strong>de</strong>l lontanG<br />

passato e <strong>de</strong>i tempi recenti e attuali; basta ricordare in<br />

questa se<strong>de</strong> <strong>la</strong> frana in roccia di Vernazza; il paleoaccumulo<br />

di roccia e coperture <strong>de</strong>tritiche <strong>de</strong>lia local ita Macereto; <strong>la</strong> frana<br />

in argilloscisti con calcari e coperture <strong>de</strong>tritiche nel vallone<br />

di Guvano; <strong>la</strong> frana in arenarie e argilliti di Roda<strong>la</strong>bia presso<br />

Corniglia; Ie diverse frane, periodicamente rinnovantisi,<br />

sui versanti soprastanti allo "Spiaggione" di Corniglia; <strong>la</strong> frana<br />

in arenaria massiccia sui versanti di "Via <strong>de</strong>ll'amore"; Ie<br />

numerose frane presso il Seno <strong>de</strong>l Canneto, Campi, Fosso<strong>la</strong>;<br />

il dissesto totale <strong>de</strong>i terrazzamenti sui versante <strong>de</strong>l Persico<br />

all'estremita orientale <strong>de</strong>lle Cinque Terre.<br />

Si tratta a volte di solo smottamento <strong>de</strong>lle terrazze, per<br />

caduta <strong>de</strong>i muri a secco, altrove di movimenti franosi piu<br />

profondi che hanno interessato Ie coltri <strong>de</strong>tritiche sistemate<br />

in terrazze e il substrato roccioso sottostante.<br />

II progressive abbandono <strong>de</strong>i terrazzamenti da parte <strong>de</strong>l-<br />

I'uomo <strong>la</strong>scia libero sfogo aile acque di ruscel<strong>la</strong>mento diffuse,<br />

all'inva<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>lle acque <strong>de</strong>i torrenti, che in prece<strong>de</strong>nza<br />

erano imprigionati in alvei ristretti e arginati spesso con<br />

muri po<strong>de</strong>rosi, aile cadute <strong>de</strong>i muri a secco a ripetizione senza<br />

I'immediato intervento di ripristino, ed anche all'erosione<br />

<strong>de</strong>l mota ondoso in talune aree, ove Ie terrazze erano state<br />

costruite fino a qualche metro al di sopra di spiagge che oggi<br />

sono scomparse.<br />

Vi e da osservare che spesso I'attecchimento veloce <strong>de</strong>l-<br />

Ia macchia mediterranea e <strong>de</strong>lle coperture boscose, soprattutto<br />

pinete, finisce per proteggere i versanti dall'erosione<br />

lineare ed areale, in quanto esse assorbono <strong>una</strong> gran<strong>de</strong><br />

quantita <strong>de</strong>lle precipitazioni, che in parte incamerano per <strong>la</strong><br />

nutrizione e in parte restituiscono lentamente attraverso il<br />

sottobosco che tra I'altro rappresenta un ottimo cuscinetto<br />

di rallentamento <strong>de</strong>lia scorrimento <strong>de</strong>lle acque.<br />

Sotto questa aspetto con il recente progetto "Recupero<br />

<strong>de</strong>lle terre incolte" potra essere reperita <strong>una</strong> quantita di aree<br />

incolte coperte di un fitto manto vegetale e con un patrimonio<br />

di muri a secco quasi totalmente integri, assai maggiore<br />

di quanta sarebbe se Ie stesse aree fossero rimaste prive di<br />

manto vegetale e quindi preda <strong>de</strong>gli agenti atmosferici e <strong>de</strong>lle<br />

acque di scorrimento, che avrebbero provocato erosioni,<br />

abbattimenti di muri e fenomeni franosi.

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